Centri per l’Istruzione degli Adulti: Lombardia, non basta farli partire sulla “carta”
Barachetti: “ora servono impegni specifici e decisioni urgenti su 5 emergenze”.
A cura della FLC CGIL Lombardia
Risale al 16 aprile ’14 la richiesta di FLC CGIL e delle altre OO.SS. scuola regionali per l’istituzione di un tavolo di confronto in sede USR Lombardia per discutere come affrontare la delicatissima fase d’avvio della nuova offerta formativa dedicata agli adulti: CPIA, Centri per l’Istruzione degli Adulti.
Da allora e nonostante ripetute richieste, l’ultima è di ieri 09 luglio, ancora ad oggi non abbiamo ricevuto risposta.
A seguito di un lavoro istruttorio durato due anni, al termine della sperimentazione ministeriale assistita del presente anno e in conseguenza all’approvazione del nuovo piano regionale dell’offerta formativa, il Ministero ha autorizzato la partenza, a partire dal 01 settembre, di 19 nuove sedi di autonomia scolastica denominate appunto CPIA.
Sono troppi i problemi irrisolti che rischiano di compromettere per queste nuove scuole un positivo avvio dell’anno scolastico sia per l’efficacia della loro azione formativa che per tutto il personale in esse impegnato.
Governo dell’autonomia. La norma prevede che dal primo giorno di attività sulle nuove sedi autonome siano insediati 19 Dirigenti Scolastici e 19 Direttori generali dei Servizi Amministrativi. Le disponibilità a suo tempo manifestate da parte del Direttore regionale de Sanctis, tutte rivolte a mettere in sicurezza l’avvio dell’esperienza in modo da garantire una copertura di tali posti avendo presente disponibilità e competenze specifiche, sono oggi da considerarsi nulle. Sia i posti per i Dirigenti scolastici che quelli per DSGA andranno, infatti, a nomina secondo le normali prassi legate o alla mobilità o alle graduatorie di riferimento.
Detto che la FLC CGIL per tali operazioni d’insediamento non chiede di andare in deroga alle norme, nel continuare a sostenere di ritenere più opportuna un’assegnazione di detto personale in modo “guidato” e su criteri concordati in sede di contrattazione regionale, ritiene che il dirigere con figure di governo dell’autonomia nominate semplicemente a seguito delle sopraggiunte disponibilità di sede, ovvero, senza fare anche i conti e con l’assenza di “motivazioni” si ponga seriamente a rischio un avvio d’anno già complicato di suo per via dei noti tagli inferti all’istruzione pubblica.
In ultimo, sull’insieme della questione di “governo” la FLC CGIL conferma la sua più netta contrarietà circa la possibilità che tali nuove sedi autonome siano affidate a Dirigenti scolastici in reggenza e/o a Direttori generali con più sedi da dover amministrare.
Risorse economiche. Ad oggi sono disponibili 407.000,00 euro ovvero la totalità dei fondi a suo tempo assegnati all’USR Lombardia per progetti legati alle future e costituenti reti per la formazione degli adulti. Risulta del tutto evidente l’esiguità del fondo a fronte delle 19 istituzioni, ovvero poco più di 21.000,00€. E’ quindi fondamentale che si trovino in “certezza” altre risorse, disponibili dal partire dal 01 settembre prossimo, sapendo anche che neppure la piena disponibilità di risorse, oggi in essere agli attuali Centri Territoriali Permanenti, può bastare. Le nuove autonomie dovranno infatti farsi carico di costi di gestione oggi non previsti dentro tali Centri. In proposito ci preme ricordare le promesse avanzate dall’Assessorato regionale all’Istruzione, alla formazione e al mercato del Lavoro, Aprea, per una disponibilità finanziaria a sostegno delle nuove offerte formative che stiamo ancora aspettando.
A nostro giudizio occorre urgentemente adoperarsi per recuperare uno stanziamento straordinario in modo da mettere in sicurezza le scuole e le loro sedi sin da ora.
Organici. In considerazione della molteplice tipologia dell’offerta formativa, I ciclo, II ciclo, lingua italiana per stranieri, certificazioni lingue comunitarie, corsi serali, formazione informale e altro ancora, è del tutto evidente che stiamo parlando di una composizione dell’organico docente non propriamente ordinamentale. Si pensi anche al solo fatto che è sostanzialmente abolito il concetto di classe e in parte anche di disciplina. Ora, in considerazione che l’organico di diritto del personale docente sostanzialmente non esiste e che questo sarà derivato da spostamenti per via di “utilizzazioni” presso le nuove istituzioni, diventa indispensabile che in sede di definizione dell’organico di fatto si proceda con la composizione di un organico funzionale alle esigenze programmate dal piano di attività e di dimensioni tali da poter sostenere tutte le specifiche esigenze didattiche. Lo stesso dicasi per il personale non docente che ad oggi risulta assegnato per ogni CPIA, nella misura di un DSGA, un Assistente Amministrativo e per ogni punto di erogazione di un collaboratore scolastico ovvero, un numero totalmente insufficiente per coprire un servizio con una durata temporale che va anche oltre le 12 ore giornaliere. Anche per detto personale occorre prevedere in sede di determinazione dell’organico di fatto un numero di personale tale da coprire tutto il tempo quotidiano definite dalle caratteristiche dell’offerta formativa.
Formazione del personale. Per tutto il personale a disposizione è necessario che si costruisca nel breve e si attui fin dall’avvio dell’anno scolastico, un progetto di formazione obbligatoria tale da attrezzare tutto il personale per un’esperienza formativa dove risultano fortemente mescolati, ordini di scuola, discipline e politiche dell’integrazione.
Relazioni istituzionali. Nelle responsabilità del Dirigente scolastico e del DSGA dei futuri CPIA, risiedono anche quelle di dover attivare convenzioni con EE.LL., Associazioni professionali pubbliche e private, con altre istituzioni scolastiche di diverso ordine e tipologia. In tutto ciò è importante che nella fase di avvio non prevalga il “fai da te” e che tali figure possano procedere con accordi o intese che risultino coordinati da linee guida regionali elaborate dalle Amministrazioni regionali, amministrative e istituzionali.
Se non si procederà col mettere mano da subito a tali problemi, in collaborazione con tutte le componenti interessate e con le parti sociali, i rischi sopra manifestati possono trasformarsi già a settembre in realtà e tali da compromettere pesantemente le nuove autonomie scolastiche.
La FLC CGIL Lombardia nel rinnovare la richiesta che da subito parta il confronto, denuncia il fatto che ad oggi sull’insieme della questione non sia mai stato possibile incontrare sia il Direttore generale regionale che la Dirigente Attimonelli dell’Uff. IV.
Non c’è più tempo da perdere.
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