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Al maestro unico la FLC Cgil Lombardia dice “NO GRAZIE” e non si ferma qui!

Comunicato stampa della segreteria regionale FLC Cgil Lombardia.

03/09/2008
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Comunicato stampa

Il Ministro “lombardo” Gelmini si scopre pedagogista e psicologa e decide che esistono nuovi modelli di pensiero per la trasmissione delle conoscenze e dei saperi che passano attraverso la restaurazione del maestro unico e “tuttologo”. Una nuova figura professionale docente in grado di possedere competenze di scienza, di letteratura e storia, di lingua straniera, di matematica e geografia, di arti visive e musicali, poliglotta e facilitatore linguistico, pedagogicamente specializzato ad affrontare alunni diversamente abili ed infine e di portamento ginnico-atletico.

Il Ministro dichiara al “Sole 24 ORE” che “Per la scuola primaria tornare al maestro unico risponde ad un’esigenza pedagogica. I bambini hanno bisogno di avere un punto di riferimento preciso anche fuori dalle pareti domestiche”.
Gelmini non ha forse presente che in genere i bambini hanno un padre e una madre e che quindi e sempre in genere sono due i punti riferimento per la loro crescita ed educazione?

Gelmini non ha forse presente il valore della perdita della dialettica pedagogica che il “gruppo” può esprimere e del conseguente impoverimento delle relazioni che ne deriva dall’affidare ad un’unica figura la responsabilità di gestire tutti gli insegnamenti e il loro stare in relazione e per di più in classi sempre più eterogenee?

Non vi è nulla di “nuovo” in tutto ciò, vi un è invece un “tragico” ritorno al passato, agli inizi del dopo guerra quando in una società con un’altissima percentuale di analfabetismo quel che contava era proprio e solo, come dichiarato dal Ministro, “saper leggere e far di conto”.
Più che misurare questo intervento sul piano puramente sindacale, del quale abbiamo già detto nel precedente comunicato stampa di venerdì 29 agosto, ovvero: “per la Lombardia si produrrebbe la cancellazione di 16.691 posti nella scuola primaria da qui all’a.s. 2011/12” e restando più sul piano pedagogico, guardando in modo particolare l’attuale composizione del modello scolastico della scuola primaria, vediamo nel provvedimento della Gelmini la messa al bando del modello “tempo pieno” che, per citare la sola Milano, risulta essere in atto per il 92% delle istituzioni.
Come sarà possibile salvaguardare questo importantissimo modello didattico che con i suoi risultati, analizzati dalla pedagogia internazionale ci colloca al quinto posto al mondo e nello stesso tempo pensare di sostenere le esigenze legate al lavoro delle famiglie, con l’inserimento nel decreto legge della frase: “che i regolamenti terranno conto delle esigenze delle famiglie per una "più ampia articolazione" del tempo scuola” con un unico docente impegnato solo ad insegnare per 24 ore.

In realtà alla base del progetto politico della Gelmini e del governo c'è l'idea di una scuola che deve costare sempre meno e che per fare questo si deve limitare ad offrire poche conoscenze.

FLC CGIL Lombardia non starà a guardare, non permetterà che si proceda a far cassa passando sul “diritto” per tutti alla piena partecipazione della società che si realizza solo attraverso l’acquisizione del più alto livello possibile delle conoscenze.
Non è solo una questione di posti è soprattutto una questione di democrazia.

Segreteria Regionale FLC CGIL Lombardia
Milano 03 settembre ‘08

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