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Dal governo provvedimenti ed atteggiamenti devastanti per la scuola pubblica

Volantino della FLC Cgil Regionale Liguria

03/09/2008
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Va facendosi sempre più percepibile tra gli insegnanti e tra tutti i lavoratori della scuola, così come tra tutti coloro che hanno a cuore le sorti del nostro sistema scolastico, un pesante clima di preoccupazione – ma anche di incertezza e confusione – a causa di un micidiale mix di provvedimenti, emanati nei mesi estivi, e di dichiarazioni di intenti ed indiscrezioni, scaturiti a vario titolo dall’iniziativa di governo.

Ce n’è per tutti i gusti:

  • dalle operazioni - di formidabile effetto propagandistico ma di scarsissimo spessore pedagogico - sul ripristino dei voti e, in particolare, del 5 in condotta…

  • al ventilato ritorno al maestro unico nella scuola, che segnerebbe un regresso di diversi decenni, e che in realtà nasconde (ma neanche troppo) l’intento di una drastica riduzione dell’offerta formativa, della diminuzione del tempo-scuola e di una riduzione del tempo pieno, nella migliore delle ipotesi, ad un fatto residuale. Oltre al fatto che tale operazione, naturalmente, comporterebbe una drammatica diminuzione di organici e posti di lavoro…

  • alla cura dimagrante da brivido prevista (e qui, senza possibilità di dubbio alcuna, si palesano i veri obiettivi!) per il personale della scuola nei prossimi tre anni: -17% (ossia ca. 43.000 posti in meno) per il personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA), mentre si calcolano in ca. 100.000 i tagli tra i docenti. I pensionamenti dei docenti non saranno più compensati dai nuovi ingressi, così da innalzare (ulteriormente, e in maniera assai significativa) l’attuale rapporto alunni/docenti…

  • al generarle inasprimento delle norme che riguardano la malattia ed i controlli medici: si tratta di norme assurde, inutili quanto inefficaci (si pensi all’aggravio di spesa ed a quello di lavoro per gli uffici) ma che denotano un intento vessatorio nei confronti dei lavoratori della scuola, evidentemente considerati – al pari di tutti gli altri lavoratori pubblici – un branco di “fannulloni”…

E non si tratta che di alcune “chicche”, tratte da misure e provvedimenti piuttosto complessi ed articolati, sui quali sarà necessario ritornare, con la massima urgenza, sia in sede di approfondimento “tecnico”, sia - soprattutto - di opposizione politica e sindacale.

Ma alcune cose vanno dette subito e con forza: siamo di fronte ad un insieme provvedimenti, di atti e di esternazioni, accomunati dallo stesso livore ideologico, che guardano alla scuola degli anni '50, alla privatizzazione della scuola pubblica e, tra le altre cose, ad una netta separazione della scuola per aree geografiche. Ed il cui nucleo “vero” è dato dalla previsione di un taglio di quasi 150.000 posti nella scuola pubblica da ottenersi, di fatto, aumentando gli alunni per classe e riducendo le ore di scuola.

Che il governo scommetta sull'ignoranza è ormai chiaro da diverse settimane: in quella che viene considerata l’odierna “società della conoscenza”, l'Italia è l'unico paese nel globo terracqueo che ha scelto di ridurre di quasi 8 miliardi di euro la spesa per l'istruzione e che presenta come un esempio di leggiadra virtuosità una riduzione di circa 150.000 posti nella scuola in tre anni.

FLC CGIL Liguria

Genova, 1 settembre 2008

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