17 dicembre sciopero dei lavoratori della formazione professionale in Liguria
L'appuntamento è alle 9 davanti alla prefettura in largo Lanfranco 1 a Genova.
A cura della FLC CGIL Liguria
Domani, martedì 17 dicembre, i lavoratori della formazione professionale scenderanno in piazza per portare all’attenzione dell’opinione pubblica la grave situazione di crisi che sta attraversando il settore. L’azione dei lavoratori è sostenuta anche dalle famiglie degli studenti. Lo sciopero è indetto dalle sigle sindacali Cisl Scuola Liguria, FLC CGIL Liguria, Uil Scuola Liguria, Snals Confsal Liguria.
Il concentramento è previsto alle ore 9 davanti alla prefettura in largo Lanfranco 1: da lì i lavoratori si dirigeranno in corteo lungo via Roma, piazza De Ferrari, via XX Settembre, via Ceccardi, piazza Dante, via Fieschi fino in Consiglio regionale.
Il sistema formativo in Liguria è entrato in profonda crisi: gli enti di formazione professionale, che non hanno profitti ma tirano avanti facendo conto solo su ricavi uguali ai costi da coprire, per il ritardo nei finanziamenti sono stati costretti a esposizioni bancarie per garantire le attività, cumulando oneri passivi che li stanno schiacciando. È una situazione di cui devono farsi carico le istituzioni, non esenti da responsabilità.
La situazione è pesante: le retribuzione dei dipendenti sono a rischio, come lo sono i posti di lavoro. Alcuni enti sono già entrati in liquidazione e altri non stanno pagando i salari. I lavoratori che hanno continuato a presentarsi nei luoghi di lavoro pur senza stipendio o con stipendi ridotti lo hanno fatto con responsabilità e spirito di sacrificio per garantire le attività di formazione. Diversamente sarebbero venute meno le opportunità che una società civile deve garantire, quella del diritto allo studio nel caso dei corsi triennali e quella di una riqualificazione per coloro che hanno perso il lavoro.
La mobilitazione e lo sciopero di domani a sollecitare un'assunzione di responsabilità da parte di chi può e deve cambiare le cose. Le Istituzioni devono dimostrare coraggio: non solo per fronteggiare l'emergenza dei conti da far quadrare, ma attuando politiche del lavoro in grado di dare risposte e prospettive a tutto il settore. La crescita e lo sviluppo di questo Paese possono avere impulso anche a partire dalle realtà locali.
I nostri obiettivi sono la difesa del lavoro e dei salari, la continuità di un'offerta formativa qualificata sul territorio. Per sostenere le situazioni di maggiore criticità chiediamo che la Regione promuova un fondo di solidarietà per i lavoratori privi retribuzione. Alle Istituzioni chiediamo un tavolo di confronto permanente che assicuri la trasparenza del flusso informativo, puntando a snellire le procedure amministrative di rendicontazione, la gestione diretta da parte della Regione delle attività relative alla formazione professionale attualmente in delega e che venga garantita l'offerta formativa ai soggetti che necessitano di azioni di inclusione socio-lavorativa, con particolare attenzione ai ragazzi diversamente abili. È infine necessario rivedere il sistema di accreditamento degli organismi formativi, che includa anche il vincolo dell' applicazione del contratto di lavoro della formazione professionale.
Al presidente della Regione Liguria, al prefetto e al commissario straordinario della Provincia di Genova chiediamo di farsi carico come altre province (Pisa) di definire una strategia chiara per recuperare i 32 milioni di euro che lo Stato ha come debito nei confronti dell'ente locale, che lavoratori e cittadini non possono pagare di tasca propria."
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