Sciopero 5 maggio: 100 mila a Roma in piazza del Popolo
Domenico Pantaleo, Segretario generale della FLC CGIL, ha concluso la manifestazione nella capitale.
Sotto un sole estivo Roma ha accolto la manifestazione della scuola. Un fiume di folla tra palloni colorati, striscioni e bandiere proveniente da tutto il centro Italia. Docenti, dirigenti e personale Ata in sciopero, accompagnati da tanti studenti e genitori. Tutti a dire che il ddl sulla scuola presentato dal governo non va bene, non è quello di cui la scuola ha bisogno, non interpreta un progetto moderno di istruzione. Apriva il corteo un enorme striscione con su scritto “l’unione fa la scuola” a suggellare il primo sciopero unitario dei sindacati rappresentativi della scuola, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, Gilda Unams, Snals Confsal, dopo anni di divisioni. Dietro lo striscione i dirigenti sindacali della categoria ai quali si è unita la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso, che ha sfilato per tutto il corteo e ha seguito dal palco lo svolgimento della manifestazione al fianco di Domenico Pantaleo che ha concluso con il suo intervento la giornata di lotta.
Il corteo romano che ha sfilato per oltre 2 ore è stato accolto in piazza dalla musica scatenata della “Sossio Banda” che poi ha lasciato la parola ai diversi oratori. Ha aperto gli interventi Paola Martano, segretaria regionale delle Marche dello Snals, seguita da Claudio Idone della Rete degli Studenti, da Rita Frigerio segretaria nazionale della Cisl Scuola, Danilo Lampis dell’UDU, un genitore Giuseppe Costa e infine Massimo Menna, segretario generale della Uil Scuola e Domenico Pantaleo segretario generale della FLC.
Tutti gli interventi sono entrati nel merito di quello che non va nel ddl scuola del governo, ma hanno anche rilanciato un’idea di scuola inclusiva, democratica, collegiale e collaborativa che accompagna alunni e studenti verso la vita. Tutti gli interventi hanno sottolineato il valore di essere insieme, non solo tra sindacati diversi, ma anche tra professioni diverse. Il governo ha cercato di dividere dirigenti da docenti, docenti da personale Ata, precari da stabili e precari tra loro e invece in piazza c’erano tutti con una visione comune, tante idee condivise e una richiesta forte, tra le tante: il rinnovo del contratto scaduto nel 2009. “Il contratto – ha detto Pantaleo – non significa solo salario e recupero del potere d’acquisto, ma significa soprattutto dare valore a quello che si fa, al lavoro di ciascuno”. Pantaleo ha avuto parole dure nei confronti della ministra Giannini che aveva accusato i lavoratori della scuola di scioperare per mantenere dei privilegi. In tutti gli interventi è stata messa in evidenza l’inadeguatezza di questa ministra che dimostra di non conoscere la scuola. “Il mondo della scuola è in rivolta – ha detto Pantaleo – non solo per via di un pessimo disegno di legge, ma soprattutto perché l’istruzione non è strategica nella politica di questo governo”.
Il segretario generale della FLC CGIL ha concluso il suo discorso dicendo che la mobilitazione non si ferma qui, ma proseguirà nelle scuole, dove i sindacati continueranno a discutere con i lavoratori, a dare ascolto e a fare da megafono alla scuola reale.
Sciopero scuola 5 maggio 2015 - Roma
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