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Manifestazione FLC Cgil, Cisl Università, UIL PA-UR al Policlinico Umberto I di Roma

Una lettera a tutti i docenti dell'università "La Sapienza".

09/06/2008
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Mercoledì 11 giugno FLC Cgil, CISL Università e UIL PA-UR organizzano una manifestazione per la difesa dei Policlinici universitari della Regione Lazio, che rischiano forti contraccolpi alla loro missione e natura istituzionale dalle politiche sanitarie regionali.

Hanno perciò indirizzato a tutti i docenti della Sapienza una lettera che motiva le ragioni della preoccupazione e invita ad aderire all'iniziativa e a partecipare.

Alla manifestazione saranno presenti il Rettore, prof. Guarini, il Preside della I Facoltà di Medicina, prof. Frati e il Preside della II Facoltà di Medicina, prof. Ziparo.

Roma, 9 giugno 2008

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FLC CGIL - CISL Università - UIL P.A.-U.R.

Ai docenti de "La Sapienza"
Ai docenti del Policlinico "Umberto I"

FLC Cgil, Cisl Università, Uil P.A.-U.R. organizzano una manifestazione all'Aula Magna di Patologia Generale dell'Umberto I mercoledì 11 giugno 2008, alle ore 10. Alla manifestazione parteciperanno il Rettore de "La Sapienza", prof. R. Guarini, il Preside della I Facoltà di Medicina, Prof. L. Frati, e il Preside della II Facoltà di Medicina, Prof. V. Ziparo .

Il bilancio della Sanità nel Lazio ha visto negli ultimi anni un deficit enorme, tale da imporne il Commissariamento. Solo all'ultimo momento, il 30 maggio scorso, si è potuto evitarlo grazie alle entrate fiscali aggiuntive del 2007.

Il Commissariamento avrebbe imposto ai cittadini del Lazio l'aumento dell'IRPEF e dell'IRAP per sanare il deficit. Ma i problemi non sono risolti. Ancora oggi si ripropone l'ipotesi di un Commissariamento a luglio. E cosa accadrà nel 2008?

Le polemiche giornalistiche dei mesi scorsi hanno indicato nell'Umberto I un disastro di malasanità, di scandali, di corruzione. Le decine di migliaia di cittadini che ogni giorno si rivolgono all'Umberto I e agli altri Policlinici Universitari sanno invece che essi rappresentano uno straordinario presidio della sanità pubblica, che, seppure tra mille difficoltà, dà risposte quotidiane e di qualità grazie all'impegno dei suoi operatori al più grande bacino di utenza d'Italia. Un presidio dove si svolge gran parte della ricerca italiana in campo medico e sanitario.

Certo ci sono sprechi, scandali, anche episodi di corruzione. Ma la causa risiede in primo luogo nelle politiche dissennate degli ultimi anni, che hanno moltiplicato a dismisura gli appalti, le commesse, gli affidamenti alla sanità privata di molte delle funzioni fondamentali per i diritti del cittadino, innescando un giro di interessi ed affari di proporzioni colossali. Con la Finanziaria 2008 la Regione Lazio sta trasformando anche il Policlinico di Tor Vergata, costruito con gli sforzi e le risorse dell'Università, in una Fondazione di diritto privato. La conseguenza sarà il trasferimento del personale ad altro contratto privatistico, e l'estromissione dei docenti dal governo della Fondazione. (Chi garantirà le funzioni di didattica e ricerca?)

La stessa Finanziaria ha stabilito che la sperimentazione della L. 517/99, voluta proprio per stabilire un equilibrio tra Policlinici universitari e sistema sanitario, è conclusa, e che il modello organizzativo che si praticherà d'ora in poi è quello della Sanità. Le conseguenze sulla sostenibilità del modello universitario sono evidenti. Tale decisione è a nostro avviso illegittima, perchè delibera con Legge regionale su una normativa nazionale. Di nuovo, un'intromissione della politica sull'autonomia universitaria. La questione non riguarda solo la Facoltà di Medicina: è ormai da tempo che si inseguono atti volti a ridurre la libertà dell'Università in nome di un nuovo centralismo.

Non mancano certo da parte nostra le critiche sul modo in cui l'autonomia universitaria è stata gestita, talvolta configurando forme di totale autoreferenzialità e corporativismo. Ma altro è intervenire sugli errori e sulle disfunzioni; altro imporre un modello di negazione dell'autonomia e di improponibile ritorno al passato. L'intervento sulle Facoltà di Medicina che si prefigura, che pure può essere salutato da molti docenti non medici come liberatorio, dato il peso economico di Medicina nell'ambito universitario, è solo il sintomo di una malattia che può interessare l'intero sistema sulla base delle stesse premesse: necessità di razionalizzazione, taglio dei costi, privatizzazione come soluzione dei problemi strutturali. In questi giorni è in discussione il testo del nuovo Protocollo d'intesa tra Regione Lazio e Università per i Policlinici; anche in quel testo, per le parti note, si riscontra la stessa linea di continuità: spostare l'asse di governo dei Policlinici dall'Università alla Regione, di fatto omologandoli agli Ospedali. L'insegnamento e la ricerca diventano funzioni marginali.

Le conseguenze sono pesanti: nell'ambito di una razionalizzazione necessaria ed annunciata, è evidente che il taglio dei finanziamenti e dei posti letto interessa in primo luogo i Policlinici, che sono i più lontani dal potere diretto di influenza della Regione (mentre, guarda caso, gli ospedali che fanno riferimento al Vaticano, come Gemelli e Bambino Gesù sono al sicuro); questo significa riduzione del personale. Ma significa anche una razionalizzazione interna che prescinde da un piano dei fabbisogni: le U.O.C. sono scese da 220 a 140 perchè occorreva dare un segnale, non perchè si fosse operata una scelta cosciente di pianificazione. E' certo utile e necessario razionalizzare, ma occorrerebbe sostanziare le scelte con un piano di attività che correlasse le risorse con la domanda, una domanda continuamente in crescita, mentre le risorse calano.

Occorrono allora decisioni politiche da parte della Regione che invertano la rotta, correggano queste scelte sbagliate e dannose, e consentano ai Policlinici di funzionare al meglio al servizio della cittadinanza.

I finanziamenti pubblici all'Università sono ormai da anni in calo costante, a fronte di una richiesta di prestazioni sempre crescente. Il personale va in pensione e non viene sostituito. Il lavoro è svolto con gli appalti e con i precari. Ci si meraviglia dello stato di disorganizzazione della Sanità del Lazio?

Per protestare contro queste scelte, per difendere la sanità universitaria pubblica e la ricerca, per un 'autonomia dell'Università che non sia preda degli equilibri politici e delle corporazioni, vi chiediamo di partecipare alla manifestazione dell'11 giugno.

Le Segreterie Nazionali
FLC Cgil - Cisl Università - UIL P.A.-U.R.

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