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Dimensionamento scolastico: un piano che peggiorerà l'offerta formativa

Il comunicato di FLC CGIL Frosinone

15/11/2011
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A cura di FLC CGIL Frosinone

La segreteria della FLC CGIL di Frosinone ribadisce il proprio parere contrario al piano di dimensionamento scolastico per l’a.s. 2012/13 predisposto dall’amministrazione provinciale di Frosinone e presentato alla conferenza dei Sindaci e dei Dirigenti Scolastici nella mattinata di Venerdì 11 Novembre 2011.

Le considerazioni che seguono esplicitano le ragioni del giudizio nettamente negativo, che riguardano il merito e il metodo.

Il piano di dimensionamento, in coerenza con la scelte governative nazionali di destrutturazione del sistema pubblico di istruzione e di taglio degli organici, è finalizzato essenzialmente e principalmente alla riduzione della spesa per l’istruzione e produrrà pesanti conseguenze per la qualità del servizio scolastico e della offerta didattico-educativa della nostra provincia.

Ancora una volta l’Amministrazione provinciale si mostra poco attenta e per niente interessata al futuro della Provincia di Frosinone.

Particolarmente significative e rilevanti sotto quest’ultimo aspetto risultano le scelte di ristrutturazione e dimensionamento che riguardano i circoli didattici e le scuole medie inferiori, tutte aggregate per costituire solo ed esclusivamente istituti comprensivi, con la chiusura di circa il 21% delle scuole attualmente esistenti nella nostra provincia e la costituzione di megascuole con oltre 1.200 alunni, operanti in qualche caso anche su 6 comuni.

E’ del tutto evidente che tali scelte risultano scollegate da ogni idea di scuola e di programmazione dell’offerta di istruzione sul territorio, proprio perché prescindono dalla considerazione delle esigenze di natura didattica o funzionale e delle situazioni ambientali, demografiche e sociali che caratterizzano i singoli territori.

Esse comporteranno l’impoverimento dell’offerta formativa e una consistente riduzione dei posti in organico, in specie tra il personale ATA e tra i Dirigenti Scolastici, con tutti i disagi conseguenti alla scomparsa di posti di lavoro e anche di disponibilità per le future assunzioni in ruolo.

Per quanto attiene alle procedure e al metodo seguiti per la predisposizione del piano dall’assessore provinciale competente, i limiti, le carenze e gli errori registrati nel percorso di coinvolgimento dei sindaci, dei dirigenti scolastici e dei consigli di istituto (percorso definito con chiarezza e precisione nelle Linee di indirizzo della Regione Lazio) sono emersi in tutta la loro gravità in occasione della conferenza provinciale di presentazione del piano dell’11 Novembre scorso, richiamata in premessa.

La riunione, che doveva avere lo scopo di presentare il piano e di acquisire il contributo degli EE.LL. e delle scuole, ha permesso, invece, solo marginalmente, la discussione di merito e la presentazione di contributi e proposte, in quanto l’informazione è stata carente (essendo mancato il coinvolgimento in itinere e non essendo stata consegnata ai presenti neanche la copia del piano) e gli interventi sono stati tutti incentrati sulle procedure e sul metodo.

Durante la conferenza, infatti,  diversi Dirigenti Scolastici e amministratori dei Comuni della provincia hanno stigmatizzato il modus operandi dell’amministrazione provinciale, criticando il “piano a sorpresa”, denunciando, alcuni, il non accoglimento delle richieste, altri, addirittura, l’assenza di confronto.

Più volte l’Assessore durante l’incontro ha ripetuto che i pareri dei Dirigenti Scolastici, degli  EE.LL., delle parte sociali non sono vincolanti, ma vale la pena ricordare che il terzultimo capoverso del punto 4) dell’atto di indirizzo sopra richiamato prevede espressamente: “ ……qualora i rilievi e le proposte degli Enti Locali non potessero trovare accoglimento nel piano di dimensionamento provinciale, quest’ultimo dovrà indicare espressamente i motivi specifici per i quali tali rilievi e proposte debbano essere disattesi”.

Sarà interessante verificare come l’amministrazione provinciale risolverà nella stesura definitiva del piano il problema di dover indicare i motivi specifici per i quali proposte e rilievi avanzati non siano stati accolti.

Con queste premesse poteva la FLC CGIL di Frosinone e potevano le altre OO.SS. essere d’accordo sul piano?

La FLC CGIL in ciascuno dei cinque incontri organizzati dall’assessore provinciale con le OO.SS. ha sempre espresso con spirito costruttivo perplessità, critiche e dissenso per le scelte che  mano a mano andavano maturando, avanzando in termini generali la proposta di rinvio di ogni decisione riguardante la costituzione degli istituti comprensivi, in conformità alle decisioni e alle richieste della Conferenza delle Regioni, e procedendo per l’a.s. 2012/13 esclusivamente alla riorganizzazione delle scuole sottodimensionate rispetto ai parametri numerici  standard di popolazione scolastica.

Pertanto, quanto riportato da alcuni organi di stampa (attribuito a dichiarazioni rilasciate dall’assessore provinciale) circa un presunto cambiamento delle posizioni delle OO.SS. è falso e privo di qualsiasi fondamento.  

La FLC CGIL di Frosinone, peraltro, insieme alla Uil Scuola e alla Fed.ne Gilda Unams aveva già espresso parere contrario su tutto il piano con una presa di posizione ufficiale del 09.11.2011.

La segreteria della FLC CGIL di Frosinone, in coerenza con le posizioni assunte e forte delle ragioni sopra delineate, è impegnata a sostenere con forza in ogni sede di confronto e di decisione, a partire da quella fondamentale regionale, la propria proposta di rinvio per l’a.s. 2012/2013 delle operazioni di dimensionamento riguardanti la costituzione degli istituti comprensivi, come, peraltro espressa e rappresentata con chiarezza dalla segretaria provinciale del sindacato durante la conferenza del giorno 11 Novembre.

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