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Dalla Sindaca Raggi (con il fattivo contributo dell’ANP) l’ennesima molestia ai dirigenti scolastici e alle scuole di Roma

Ferma presa di posizione della Struttura regionale di comparto dei dirigenti scolastici di Roma e Lazio.

12/05/2017
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La Struttura di comparto regionale dei dirigenti scolastici della FLC CGIL di Roma e Lazio stigmatizza in un comunicato il tentativo dell’amministrazione capitolina di scaricare sui dirigenti e sulle scuole di Roma Capitale oneri e responsabilità derivanti dalla gestione diretta della manutenzione degli edifici scolastici del primo ciclo di istruzione che, com’è noto, la legge 23/1996 pone a carico degli Enti Locali. Questo senza nessuna certezza di poter disporre delle risorse sufficienti a far fronte alle imprevedibili necessità degli edifici, dal momento che le risorse (un milione e mezzo di euro) saranno suddivise tra le scuole in base al numero di alunni e di edifici scolastici di pertinenza e non in base allo stato degli edifici e alle effettive esigenze di manutenzione.

Ricordiamo che la manutenzione degli edifici può essere gestita direttamente dalle scuole solo se sono esse a richiederlo e deve essere il frutto di un accordo che ne stabilisca limiti e condizioni. Inoltre, come giustamente viene rilevato dalla Struttura di comparto regionale “per i dirigenti scolastici e le segreterie delle scuole gli interventi minuti e urgenti di manutenzione ordinaria rappresentano un compito estraneo alle loro funzioni, gravoso e insidioso per le inevitabili problematiche legate alla ricerca di fornitori ed esecutori, all’obbligo di certificazioni sugli interventi di manutenzione degli impianti elettrici, alla redazione e gestione del DUVRI, alla fatturazione elettronica, ecc. La delega inoltre determina l’assunzione da parte del dirigente scolastico delle responsabilità non solo amministrative, ma anche civili e penali, connesse alla gestione degli interventi di manutenzione indispensabili per assicurare la qualità e la sicurezza degli ambienti”.

Sorprende, quindi, che l’iniziativa dell’Amministrazione Capitolina, che comporterà ulteriori oneri e insidie per i dirigenti e le scuole, sia stata assunta con il “fattivo contributo” dell’ANP (Associazione nazionale dirigenti e alte professionalità della scuola) e senza il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e delle reti istituzionali o associative delle scuole romane. Una grave violazione dell’obbligo di imparzialità a cui sono tenute tutte le Amministrazioni della Repubblica.

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Comunicato della Struttura di comparto regionale dei dirigenti scolastici della FLC CGIL di Roma e Lazio

Con una nota del 4 maggio 2017 inviata a tutti i dirigenti scolastici degli istituti Comprensivi di Roma Capitale, il Direttore del Dipartimento Servizi educativi e scolastici comunica la volontà dell’Amministrazione Capitolina di mettere a disposizione delle istituzioni scolastiche un contributo economico per l’esecuzione di interventi minuti ed urgenti di manutenzione ordinaria, ai sensi dell’art. 3, comma 4, della Legge 23/1996, invitando i dirigenti scolastici a presentare una richiesta di accesso ai contributi entro il 24 maggio e la relativa delibera del consiglio di istituto entro il 30 giugno.

La nota precisa che i contributi potranno essere impiegati per interventi manutentivi “necessari ad eliminare difetti, guasti e danneggiamenti conseguenti al deterioramento per l’uso dell’immobile – manutenzione riparativa – incluso piccoli traslochi di arredi e attrezzature” specificando che si tratta di “sostituzione di lampade, plafoniere, lampadari; riparazione/sostituzione di interruttori elettrici e/o verifiche di guasti ai quadri elettrici /riparazione/ sostituzione di maniglie, serrature, cerniere, avvolgibili/sostituzione vetri rotti/riparazione/sostituzione di apparecchi/impianti igienico-sanitari/ piccole opere di muratura (fissaggi odi arredi alle pareti/ripristino di piccole porzioni di pavimenti/rivestimenti, pannelli, controsoffitti)”.

Nella nota viene inoltre precisato che, a seguito di un “fattivo incontro” con l’ANP, è stato stabilito di suddividere tra le scuole romane la somma complessiva di un milione e mezzo di euro, assegnando il 60% in proporzione al numero di alunni e il 40% in proporzione al numero di edifici scolastici dell’istituto.

Come si evince chiaramente dall’articolo 3 della legge 23/96, richiamato nella nota dell’Amministrazione Capitolina, la manutenzione degli edifici scolastici appartenenti al primo ciclo di istruzione è affidata dalla legge ai Comuni e, solo su richiesta delle istituzioni scolastiche, questo obbligo può essere delegato alle istituzioni stesse, assicurando loro le risorse finanziarie.

Per i dirigenti scolastici e le segreterie delle scuole gli interventi minuti e urgenti di manutenzione ordinaria rappresentano un compito estraneo alle loro funzioni, gravoso e insidioso per le inevitabili problematiche legate alla ricerca di fornitori ed esecutori, all’obbligo di certificazioni sugli interventi di manutenzione degli impianti elettrici, alla redazione e gestione del DUVRI, alla fatturazione elettronica, ecc. La delega inoltre determina l’assunzione da parte del dirigente scolastico delle responsabilità non solo amministrative, ma anche civili e penali, connesse alla gestione degli interventi di manutenzione indispensabili per assicurare la qualità e la sicurezza degli ambienti.

Tali responsabilità verrebbero peraltro assunte senza nessun oggettivo rapporto fra le risorse assegnate e lo stato effettivo degli edifici (vetustà e dimensioni, stato degli impianti, condizioni degli infissi, dei serramenti e dei controsoffitti) che l’Amministrazione Comunale dovrebbe ben conoscere, programmando l’uso delle risorse in base alle effettive necessità e non secondo il dato numerico degli alunni e degli edifici che non è assolutamente in grado di rappresentarle.

Anche sulle modalità di gestione del contributo la nota richiede adempimenti inutilmente vessatori per il lavoro delle scuole e non conformi alle loro regole contabili: acquisizione della delibera del consiglio di istituto in data successiva alla richiesta di adesione; indicazione nella delibera di una previsione di utilizzo di risorse che già entrano nel bilancio della scuola con una precisa destinazione d’uso; approvazione del rendiconto delle spese attraverso una specifica delibera del consiglio, del tutto superflua in quanto la regolarità delle spese effettuate dalle scuole è soggetta al controllo del collegio dei revisori ed è certificata dall’approvazione del conto consuntivo da parte del consiglio di istituto.

La struttura di comparto regionale dei dirigenti scolastici della FLC CGIL di Roma e Lazio invita pertanto i dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche del primo ciclo di Roma Capitale a non sottoscrivere le richieste di accesso ai contributi per la piccola manutenzione con le modalità e la modulistica indicate nella nota del Dipartimento Servizi educativi e scolastici; a proporre al consiglio di istituto una delibera di adesione al contributo limitatamente a piccoli interventi di manutenzione dettagliatamente indicati e concordati con il RSPP, tali da non comportare l’assunzione di responsabilità derivanti dall’esecuzione di interventi su impianti elettrici, opere di muratura e manutenzione ordinaria affidata a ditte esterne; a condizionare la richiesta di contributo al rispetto puntuale della delibera e, in caso di indisponibilità dell’Amministrazione Capitolina, a dichiarare di non essere interessati all’accesso al contributo e alla conseguente delega di funzioni che non possono essere imposte alle scuole. La struttura di comparto regionale dei dirigenti scolastici della FLC CGIL di Roma e Lazio constata infine con vera sorpresa che l’iniziativa dell’Amministrazione Capitolina è stata assunta con il “fattivo contributo” dell’ANP a cui evidentemente è stata attribuita una funzione di rappresentanza dei dirigenti scolastici di tutte scuole capitoline che nessuno le ha delegato.

La struttura di comparto regionale dei dirigenti scolastici della FLC CGIL di Roma e Lazio ritiene che il mancato coinvolgimento sia delle organizzazioni sindacali rappresentative dei lavoratori della scuola e della maggioranza dei dirigenti scolastici che delle reti istituzionali o associative delle scuole romane rappresenti una grave violazione dell’obbligo di imparzialità in capo a tutte le Amministrazioni della Repubblica.

Roma, 9 maggio 2017

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