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Personale ATA: proclamato lo stato di agitazione in Friuli Venezia Giulia

All'origine della protesta dei sindacati l'inadeguatezza dell'organico di fatto del personale ATA, definito dall'Ufficio Scolastico Regionale, rispetto alle necessità.

17/09/2012
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FLC, CISL, UIL e SNALS regionali hanno assunto unitariamente la decisione di dichiarare lo stato di agitazione di tutto il personale ATA viste le forti criticità nelle scuole circa la dotazione dell'organico del personale ATA. "Oltre cento posti in meno rispetto a quelli richiesti dalle scuole - dichiarano i sindacati - dimostrano come non si è tenuto conto delle effettive esigenze del sistema scolastico pregiudicandone l'effettivo funzionamento".

La protesta dei sindacati riguarda anche gli effetti del dimensionamento della rete scolastica. In un documento sulle ragioni della protesta si legge: "l'adeguamento dell'organico di diritto alla situazione di fatto, così gestito, non tiene conto neppure della trasformazione della rete scolastica conseguente al nuovo piano di dimensionamento. Si pregiudica - proseguono i sindacati - la funzionalità degli Istituti comprensivi di nuova costituzione, soprattutto quelli tra i 1.200 e i 1.800 alunni, voluti dalla Giunta regionale, con ripercussioni negative sull'intero sistema scolastico".

Mercoledì 19 settembre si terrà, contestualmente all'incontro con il prefetto regionale, un presidio di protesta alle ore 10.00 davanti alla Prefettura di Trieste in Piazza dell'Unità d'Italia.

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Comunicato stampa
FLC CGIL - Cisl Scuola - Uil Scuola - Snals-Confsal
Friuli Venezia Giulia

Organico di fatto del personale ATA: proclamato lo stato di agitazione

Dopo l'insoddisfacente conclusione della concertazione sull'organico di fatto svoltasi nei giorni scorsi presso l'Ufficio Scolastico regionale del Friuli Venezia Giulia, le segreterie regionali della FLC CGIL, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals - Confsal, hanno proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale A.T.A. della SCUOLA della regione Friuli Venezia Giulia, chiedendo al Prefetto di Trieste l'attivazione del “tentativo obbligatorio di conciliazione” previsto dalla legge n. 83 del 2000.

Le segreterie regionali hanno assunto questa iniziativa, perché ritengono l'organico di fatto del personale A.T.A. definito dall'Ufficio Scolastico regionale assolutamente inadeguato alle necessità. Secondo le organizzazioni sindacali il numero dei posti autorizzati in deroga è insufficiente e le scelte fatte dall'Amministrazione non sono in linea con la C.M. n. 61 del 18 luglio 2012, la quale attribuisce al Direttore Generale il potere di autorizzare posti in deroga in tutti quei casi in cui, con le risorse già assegnate, le istituzioni scolastiche non possano garantire “il regolare funzionamento dei servizi scolastici, nel rispetto delle norme contrattuali sull'orario di lavoro, in presenza di scuole su più plessi”.

La Direzione Generale dell'USR ha assegnato in organico di fatto 104 posti e 24 ore, dei quali 64 posti e 12 ore per la presenza, tra i collaboratori scolastici, di personale con inabilità e solo 40 posti e 12 ore per le situazioni di criticità segnalate dagli Istituti scolastici. A tale proposito vale la pena rilevare che le richieste avanzate dai Dirigenti scolastici per far fronte alle situazioni di criticità sono pari a 144 posti e che i posti da assegnare per la presenza di collaboratori scolastici con inabilità, se si fossero seguite le disposizioni della C.M. n. 61 emanata dal MIUR, la quale prevede che un posto in più possa essere assegnato anche in presenza di due dipendenti inidonei, potevano essere assai superiori ai 64 autorizzati.

Altro motivo di critica da parte delle organizzazioni sindacali regionali è legato al fatto che, nell'operazione di adeguamento dell'organico di diritto degli A.T.A. alla situazione di fatto, l'Amministrazione scolastica non ha tenuto in debito conto della trasformazione della rete scolastica conseguente al dimensionamento per l'a.s. 2012/2013 ed, in particolare, della necessità di garantire la funzionalità degli Istituti Comprensivi di nuova costituzione che avendo un numero di alunni superiore ai 1.200, limite ottimale definito dalla delibera regionale sul dimensionamento scolastico per l'a.s. 2012-2013, raggiungono anche i 1.800 allievi e sono dotati di un elevato numero di plessi o sedi.

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