FLC CGIL
Iscriviti alla FLC CGIL

https://www.flcgil.it/@3958158
Home » Notizie dalle Regioni » Emilia Romagna » Scuola: Emilia Romagna, parte un anno scolastico tra i più difficili di sempre, con un rischio di contenziosi senza precedenti

Scuola: Emilia Romagna, parte un anno scolastico tra i più difficili di sempre, con un rischio di contenziosi senza precedenti

Nonostante tutto, lavoratrici e lavoratori garantiranno comunque il diritto allo studio in sicurezza.

13/09/2020
Decrease text size Increase  text size
Loghi unitari

Siamo alla soglia di un anno scolastico che si presenta fra i più complicati e difficili di sempre. La pandemia ha reso più evidente l’impoverimento che ormai da decenni è in atto per le scelte politiche di chi non aveva una visione collettiva della funzione della scuola o ha volutamente operato per ridimensionarne il ruolo pubblico  e della Costituzione. Negli ultimi giorni si è detto di tutto, in modo strumentale e a sproposito, nel tentativo di screditare il sistema pubblico di istruzione e chi vi lavora, senza tenere conto di ciò che negli anni non è stato fatto per la scuola e per i nostri studenti.  Un conto è stimolare la soluzione di problemi organizzativi che sono molti, un altro è il dileggio.

Nei mesi scorsi le organizzazioni sindacali, compattamente, non hanno fatto mancare critiche e al contempo suggerito proposte ai decisori politici, ritenendo insufficienti e talvolta inadeguate le azioni adottate tanto da determinare pesanti e innegabili ritardi nell’avvio di questo anno scolastico. Tutti gli altri Paesi si trovano nella difficoltà di riuscire a garantire l’avvio dell’anno scolastico in sicurezza, ma è innegabile che in Italia abbiamo maggiori incertezze anche per responsabilità che vengono da lontano (nel 2008, ad esempio, sono stati fatti poderosi tagli che hanno determinato l’aumento degli alunni per classi con il fenomeno delle classi pollaio). Dovendo assicurare il distanziamento fisico, oggi questo risulta essere un elemento di grande criticità, a cui si aggiunge l’inadeguatezza degli edifici scolastici (su 40 mila edifici almeno la metà è stata costruita prima del 1970), le difficoltà del trasporto pubblico, l’irrisolto problema degli organici insufficienti. Tanto che, a poche ore dalla prima campanella che attendiamo tutti con ansia, in Emilia-Romagna, nonostante gli sforzi, si stanno ancora svolgendo le operazioni per assegnare una cattedra a migliaia di insegnanti, utilizzando graduatorie con numerosissimi errori che potrebbero portare a un contenzioso senza precedenti.  Risultano quindi inutili i tentativi di raffigurare una situazione che è ben lontana dalla realtà, negando un’evidenza che è sotto gli occhi di tutti: serviva stabilità nell’assegnazione del personale e un investimento aggiuntivo per invertire la tendenza e riportare la scuola al centro dell’agenda politica. Durante i mesi di lockdown, la comunità scolastica della nostra regione ha dimostrato grande consapevolezza, professionalità e responsabilità, garantendo la tenuta dell’intero sistema anche attraverso l’utilizzo della didattica a distanza, che non abbiamo demonizzato, comprendendo la necessità di adottare strumenti idonei ad affrontare un’emergenza sociale e culturale senza precedenti. Sarebbe bene riconoscere che il personale della scuola, in pochi giorni, ha riconvertito a 360° la propria didattica mettendosi a disposizione degli studenti, talvolta in condizioni difficili, per garantire un collegamento con la scuola e garantire il diritto allo studio. Si è persa  l’occasione di trasformare la crisi da condizione prettamente negativa a opportunità di crescita.

Nonostante ciò il personale della scuola ha reagito con responsabilità cercando in tutti i modi di “tenere insieme” il sistema scuola e ha continuato e continuerà  a lavorare per garantire il diritto all’istruzione e per assicurare all’interno degli edifici scolastici un ritorno in presenza il più possibile sereno e soprattutto in condizioni di sicurezza. Continueremo a contribuire con la nostra progettualità al miglioramento del sistema scuola,  consapevoli che l’istruzione e la cultura sono alla base della convivenza pacifica, dello sviluppo della democrazia e fattore determinante al miglioramento della struttura economica di tutto il Paese.

Buon anno scolastico a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori che garantiscono la tenuta del sistema nazionale d’istruzione con impegno e professionalità, con l’invito a sottoporvi ai test sierologici messi a disposizione di tutto il personale. Buon anno scolastico a tutte le studentesse e a tutti gli studenti e siate rispettosi delle regole, di voi stessi e di chi vi sta intorno.

Insieme, la comunità educante può farcela.

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

SFOGLIALO IN ANTEPRIMA!