“La Buona Scuola”: in Emilia Romagna mancano all’appello 500 posti in organico
Il comunicato unitario dei sindacati scuola.
FLC CGIL - CISL Scuola - UIL Scuola - SNALS - GILDA
Emilia Romagna
Le criticità della scuola dell'Emilia Romagna le avevamo rappresentate un mese fa, quando denunciammo la necessità di avere almeno 1200 posti docente in più per far fronte alle esigenze ordinarie e straordinarie delle nostre scuole.
La puntuale, documentata ed ostinata rivendicazione delle organizzazioni sindacali ha coinvolto in prima istanza le istituzioni a livello locale, USR e Regione, che hanno condiviso la quantificazione dei bisogni per la nostra regione.
Nell'incontro con l'USR abbiamo appreso che dal Ministero sono stati assegnati 716 posti docenti, i quali serviranno per affrontare le necessità più urgenti della scuola dell'Emilia Romagna: classi pollaio, sdoppiamenti, prosecuzione di classi a tempo pieno e sezioni scuola dell'infanzia già attivate gli scorsi anni, esigenze delle aree terremotate.
Pensiamo che questi posti siano da considerare solo un anticipo necessario, non derogabile, che risponde solo in modo parziale e non sufficiente alle esigenze di funzionamento della scuola dell'Emilia Romagna.
Infatti, mancano all'appello circa 500 posti che avrebbero consentito di ridurre lo scarto, ormai strutturale, fra le risorse assegnate e il fabbisogno correlato al costante aumento di popolazione scolastica nella nostra regione.
Senza quei posti non sarà possibile attivare nuove sezioni di scuola dell'infanzia, dare risposta alla richieste delle famiglie di estensione del tempo pieno, accogliere la richiesta di statizzazione del Fermi di Modena, non sarà possibile garantire a tutti gli studenti con disabilità l'inserimento in classi costituite secondo le norme, l'educazione degli adulti e l'integrazione degli alunni stranieri.
In definitiva, il MIUR rinuncia ancora una volta a mettere in una condizione di stabilità strutturale il sistema scolastico dell'Emilia Romagna, a garantirgli il funzionamento ordinario, prima di parlare di organico potenziato.
Rimane aperta un'altra partita altrettanto importante, quella del personale ATA.
La legge di stabilità in Emilia Romagna ha prodotto un ulteriore taglio di 55 posti di assistente amministrativo e 75 posti di collaboratore scolastico.
Senza un'assegnazione ulteriore di posti in organico di fatto, saranno a rischio i servizi tecnici e amministrativi, la sicurezza, l'assistenza agli alunni disabili, la vigilanza su tutti i turni di apertura delle scuole e la stessa pulizia.
Infine, va data una rapida soluzione al problema degli esoneri e dei semiesoneri dei vicari dei dirigenti scolastici, anche in considerazione dell'elevato numero di reggenze nel nostro territorio.
La nostra azione ha data un primo risultato, anche se insufficiente per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica e per garantire il diritto allo studio ai giovani del nostro territorio. Non ci fermeremo perché siamo consapevoli di difendere e rappresentare “grandi diritti” che riguardano il futuro del nostro paese.
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