Stato giuridico dei docenti: la protesta delle Università
Documento del Senato Accademico dell'Università Federico II di Napoli seduta del 16 settembre 2004
Documento del Senato Accademico dell'Università Federico II di Napoli seduta del 16/9/2004
Il Senato Accademico dell'Università Federico II di Napoli, sulla scorta della recente approvazione del testo emendato dalla Commissione Cultura della Camera del DDL sul riordino dello stato giuridico e sul reclutamento dei professori universitari, condivide pienamente il contenuto del documento approvato dal Comitato di presidenza della Conferenza dei Rettori il 15/9/2004 e, in sintonia con le posizioni espresse dai massimi organi accademici delle Università italiane, ribadisce il proprio giudizio fortemente negativo sull'impianto della legge proposta che, nel non ridefinire i principi di funzionamento dell'Accademia, di fatto ne conserva i meccanismi vigenti nonostante la riconosciuta esigenza di innovarli; rileva inoltre che alcuni aspetti normativi contenuti in essa avrebbero una ricaduta certamente negativa sulla vita e sullo sviluppo dell'istituzione universitaria; in particolare condanna:
- il precariato diffuso introdotto dal decreto che porterebbe ad un allontanamento dei giovani migliori dalla carriera universitaria lasciandola appannaggio esclusivamente di coloro che, indipendentemente dai propri meriti e capacità, si trovassero in condizioni di resistere nel sistema;
- la messa ad esaurimento del ruolo dei ricercatori e l'articolazione di quello di professore su due sole fasce di docenza (non riscontrabile in alcuna altra istituzione universitaria) che penalizzerebbero pesantemente la funzione di Struttura di Ricerca altamente qualificata svolta oggi dagli Atenei che si ritiene, peraltro, primaria e imprescindibile per l'istituzione universitaria;
- la creazione del ruolo del "professore aggiunto" - accessibile previo giudizio di idoneità - che non riconosce l'attività di docenza effettivamente svolta dai ricercatori, peraltro rivelatasi indispensabile per l'applicazione dell'ultima riforma dell'ordinamento di studio, e che rischia di mettere in moto un meccanismo di valutazione oneroso quanto inutile oltre a costituire di fatto, per la categoria interessata, un aumento di obblighi a fronte di nessun riconoscimento aggiuntivo né in termini economici né di partecipazione agli organi istituzionali;
- in quanto inammissibili ed anche eticamente inaccettabili le forme surrettizie di reclutamento di docenti al di fuori di procedure concorsuali ispirate a principi di trasparenza e imparzialità;
- i lunghi tempi di applicazione di una riforma simile, che genererebbero transitori insostenibili - e ciò in particolar modo se non venissero specificate e riservate le relative risorse - quando è invece richiesto un rapido ed efficace riordino delle funzioni di docenza e ricerca.
Il Senato Accademico, nel ribadire la convinzione che ci sia urgente bisogno di procedere al riassetto dello stato giuridico di professori e ricercatori, esprime il proprio appoggio alla protesta dei Ricercatori Universitari che, nella prospettiva proposta dal DDL di inquadramento nel ruolo di professore aggiunto o rimanere in un ruolo ad esaurimento, non riconoscono alcuna possibile alternativa valida.
Condividendo i principi della protesta, il Senato Accademico invita il Legislatore alla riflessione sui possibili effetti dalla volontà manifestata dai ricercatori di sospendere tutte le attività eccedenti i doveri fissati dalla vigente legge 382/80, in particolare di rinunciare agli incarichi di insegnamento ricoperti per supplenza, il che renderebbe impossibile il normale avvio ed il proseguimento del prossimo Anno Accademico.
Napoli, 16 settembre 2004
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