Abuso delle supplenze fino “ad avente diritto”: l’AT Napoli non risolve, anzi peggiora la situazione
La FLC CGIL chiede l’intervento diretto del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
A cura della FLC CGIL Napoli
Dopo sei mesi dall’inizio delle lezioni e a poco meno di tre dalla loro conclusione, l’AT di Napoli emana una circolare con la quale invita i dirigenti scolastici a ‘modificare’ i contratti stipulati ‘fino all’avente diritto’ in contratti ‘fino al termine delle attività didattiche’.
Premesso che la stipula di contratti ‘fino all’avente diritto’ è una forzatura giuridicamente discutibile sulla cui legittimità sono state più volte sollevate numerose e fondate obiezioni, il suo utilizzo può essere giustificabile esclusivamente in casi eccezionali e per periodi di tempo molto limitati, vista l’esigenza prioritaria per le scuole di garantire agli studenti la continuità didattica dell’insegnamento. Oltretutto, l’impossibilità per gli AT di procedere al conferimento di supplenze oltre il 31 dicembre ha consolidato negli anni la prassi della ‘restituzione’ alle scuole delle cattedre rimaste vacanti dopo l’assegnazione degli incarichi provinciali entro il mese di gennaio.
Quest’ anno, invece, nonostante le sollecitazioni di sindacati, scuole e lavoratori risalenti addirittura allo scorso novembre, tra i cronici ritardi dell’AT di Napoli e gli strascichi giudiziari del pasticcio fatto con la mobilità dello scorso anno, non è arrivata alcuna comunicazione che consentisse alle scuole di nominare fino al termine delle lezioni secondo le procedure corrette. In compenso, limitandosi a darne informazione alle OOSS poche ore prima del suo invio, l’AT ha trasmesso alle scuole quel capolavoro di ambiguità ed insipienza amministrativa che è la circolare in oggetto.
Nella circolare si chiarisce, innanzitutto, che non si tratta di dare corretto svolgimento alle procedure per la copertura dei posti vacanti nel rispetto dei diritti dei precari e soprattutto delle esigenze degli studenti, ma di un mero problema tecnico-amministrativo per “consentire ai docenti interessati di presentare istanza di partecipazione agli Esami di Stato in qualità di commissario esterno ai sensi della circolare MIUR n. 2 prot. 2600 del 9.3.2016 – punto 2.c.c.”.
E in effetti in nessun punto della circolare viene fornita la regolare ‘liberatoria’ per procedere ai sensi di legge alla convocazione per la copertura dei posti fino al termine delle lezioni, ma ci si limita ad un ‘invito’ alla trasformazione dei contratti in essere, procedura decisamente illegittima laddove applicata.
Il sospetto è che l’AT di Napoli sia in realtà assolutamente consapevole di aver abusato oltre ogni ragionevolezza delle nomine ‘fino ad avente diritto’, ma che non abbia voluto prendersi la responsabilità dei numerosi cambi di docente ad anno scolastico più che inoltrato, che avrebbe causato l’applicazione della normativa per la regolare (e doverosa) assegnazione dei contratti fino al 30 giugno.
Senonché, avendo scoperto che la mancata assegnazione di tali contratti rende impossibile per gli stessi docenti partecipare agli esami di stato e ne lede un diritto assolutamente esigibile, ha deciso di mandare una circolare con la quale, sostanzialmente, scarica sulle istituzioni scolastiche e sui suoi Dirigenti la responsabilità di scegliere se danneggiare gli studenti o i precari.
Invece di assumersi le proprie responsabilità e cercare con il MIUR una soluzione adeguata, l’AT dice ai dirigenti scolastici di scegliere tra il ledere il diritto alla continuità scolastica degli studenti o quello dei precari in attesa delle convocazioni fino al termine delle attività didattiche, assumendo, ancora una volta, una posizione a dir poco pilatesca che avrà come unico effetto certo, quello di generare nuovi ricorsi e contestazioni nelle scuole, con buona pace dei diritti dei lavoratori e di quelli degli studenti.
Una posizione sulla quale diventa oramai necessario un intervento diretto del MIUR.
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