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Dimensionamento scolastico a Benevento: sbagliato nel metodo e nel merito

Dirigenti scolastici e sindacati incontrano l'amministrazione locale.

04/11/2011
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A cura della FLC CGIL Benevento

La proposta di dimensionamento della rete scolastica del Comune di Benevento non ci ha convinto né nelle modalità con cui si è svolta, né per la proposta presentata.

Ancora una volta si sono convocati dirigenti scolastici e sindacati nell'ultimo giorno utile per deliberare in merito, senza che nessuno avesse anticipazione della proposta definitiva dell'Assessorato, dovendo quindi discutere e decidere di una questione così importante ragionando su un foglietto con appunti e numeri distribuito al momento.

La proposta contiene la volontà dell'Ente di avere in città 7 Istituti comprensivi, di cui 3 già realizzati (Lucarelli, Moscati e Torre) e gli altri 4 da ottenere "cambiando la denominazione" di tre Circoli Didattici (1°, 3°, 6°) e di una Scuola Media (Pascoli), e sopprimendo il 2° Circolo Didattico.

Si tratta di un ulteriore taglio della scuola realizzato con un'operazione numerica che nulla ha a che fare con quanto la FLC ha chiesto nell'incontro preliminare tenutosi l'11 ottobre. In quell'occasione ricordammo ai presenti che le scuole di Benevento avevano un numero di alunni che al momento non destava alcuna preoccupazione rispetto alle linee guida emanate dalla Regione Campania che confermava in 500 alunni il limite minimo per garantire un'autonoma direzione.

Andava certo affrontato un ragionamento che riqualificasse tutti gli Istituti utilizzando al meglio le strutture esistenti (non esistono risorse per nuove scuole!), ma guardando ad un futuro in cui territorialmente, secondo la demografia di ogni quartiere, si potesse disegnare gli Istituti comprensivi pronti ad accogliere il bimbo di 3 anni nella scuola dell'infanzia, ad accompagnarlo, nel primo ciclo di istruzione attraverso la scuola primaria e secondaria di primo grado fino al conseguimento del diploma medio inferiore. L'obiettivo era di evitare gli spostamenti da un quartiere all'altro, che tanto traffico inutile oggi creano, realizzando una città più sostenibile anche dal punto di vista dei genitori non costretti a vivere tempi di "accompagnamento" che complicano certamente l'organizzazione familiare. Tutte le scuole esistenti sono state già dimensionate due anni fa e hanno un minimo di 700 alunni; la proposta presentata prevede l'aumento di 60-80 alunni per istituzione che nulla aggiunge rispetto alle linee guida definite dalla Regione Campania, se non un'improponibile proposta di deportazione di alunni da una scuola all'altra senza avere certezza che questa venga accettata dalle famiglie.

Cedere autonomie scolastiche in istituzioni che rispettano i parametri con la difficoltà che a livello provinciale rispetto a tante scuole che non hanno i numeri senza che si ottenga un miglioramento della qualità e della sostenibilità della offerta d'istruzione in città è una sconfitta che in questo momento non possiamo permetterci e che la FLC è pronta a combattere con determinazione.

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

SFOGLIALO IN ANTEPRIMA!