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Il Telesio, il Ministro e la buona fede

Comunicato stampa FLC CGIL Calabria.

05/06/2024
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A cura della FLC CGIL Calabria

Nei giorni scorsi il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è tornato a fare visita alla nostra regione. Accompagnato da vari rappresentanti del suo partito, tra cui la deputata leghista e candidata per la circoscrizione sud alle prossime elezioni europee Simona Loizzo, ha fatto tappa al Liceo Telesio di Cosenza, dove ha incontrato anche la Direttrice dell’USR Calabria Antonella Iunti, la Dirigente dell’ATP di Cosenza Loredana Giannicola, il Prefetto Vittoria Ciaramella e diversi Dirigenti Scolastici delle scuole del territorio.

Al suo arrivo è stato accolto con Inno d’Italia e bandierine tricolori da una piccola rappresentanza di bambini e bambine del Convitto Nazionale, da anni ospitato all’interno dei locali del Liceo Classico omonimo, in attesa che terminino i lavori di restauro dell’adiacente sede.

Nel corso dell’intervento che ha tenuto presso la prestigiosa Biblioteca del liceo, intitolata al compianto Stefano Rodotà, più che al nutrito gruppo di autorità istituzionali, il ministro ha voluto rivolgersi alla piccola rappresentanza di giovani presenti a nome dell’intera comunità scolastica, definendoli depositari di una futura sapienza per la futura Calabria e per la futura Italia, ed esortandoli a mettere a frutto i propri talenti meravigliosi.

Nello stesso discorso Valditara ha poi rivendicato e ribadito gli ottimi risultati della sua fantomatica Agenda Sud e l’assetto competitivo e mercantile su cui si fonda la sua visione di scuola: apprendimento personalizzato, docenti tutor, orientamento al mercato del lavoro, valorizzazione dell’istruzione tecnico professionale.

Ha inoltre confermato l’intento di una revisione delle indicazioni nazionali nel segno della valorizzazione di una cultura prettamente identitaria e ha voluto ricordare in particolare il mondo latino e la cultura romana come quella che ha unificato l’Italia attraverso quegli straordinari strumenti di autonomia che erano i municipi, per poi indicare, tra i principali valori posti a fondamento della civiltà occidentale, quello della bona fides o buona fede, che è alla base del diritto romano e di ogni vincolo contrattuale e che muove dal presupposto del poter affidarsi e avere fiducia nell’altro.

Altrettanto in buona fede ci preme ricordare al ministro che solo qualche mese fa al Telesio, come in molte altre scuole calabresi e italiane, si è combattuta una battaglia in difesa dell’autonomia e contro i dimensionamenti scolastici, che - a dispetto dei dichiarati vincoli e criteri volti all’efficientamento della rete scolastica - sono stati imposti al mero scopo di applicare l’ennesimo taglio lineare alla spesa pubblica.

Sebbene egli dica di non ritenere il dimensionamento scolastico un problema per le scuole italiane e calabresi, i fatti dicono che solo in Calabria sono state soppresse per l’anno 2024-25 più di 70 autonomie.

Il ministro ha dichiarato anche che l’attuale governo sta investendo nella scuola della nostra regione circa 844 milioni di euro, di cui 715 mila destinati al Liceo Telesio.

Ci auguriamo che un tale investimento possa porre finalmente rimedio alle gravi criticità che affliggono la Calabria in fatto di edilizia scolastica. Il Telesio è infatti solo uno dei tanti istituti calabresi che da anni attendono soluzioni a problematiche logistiche connesse all’uso degli spazi, ed è ancor più grave e anomalo che nei locali di quella scuola studenti molto diversi per fascia d’età condividano gli stessi ambienti.

Malgrado dunque gli interventi realizzati, quelli da realizzare, i talenti meravigliosi, le risorse annunciate, le riforme, le agende e le mirabolanti innovazioni, lo stato di salute delle nostre scuole non è affatto buono e peggiora di anno in anno.

Occorrerebbero interventi strutturali e investimenti sganciati dalle anguste logiche di mercato, che siano frutto di una visione pedagogica e politica di ampio respiro, tutt'altro che municipalistica e aziendalistica.

Tra gli innumerevoli fattori di rischio per le nostre scuole pubbliche e il nostro sistema d’istruzione il più grave e preoccupante è senz'altro quello rappresentato dal ddl sull’Autonomia differenziata che porta il nome del leghista Calderoli.

Negli ultimi mesi il ministro è più volte intervenuto sulla questione, facendo sapere al paese che l’autonomia differenziata non mortificherà la qualità della scuola. Ci piacerebbe sapere se sono dello stesso avviso il consigliere leghista Gelardi e la deputata candidata Loizzo, dal momento che entrambi più volte in passato hanno dichiarato che l'autonomia differenziata rappresenta una grande opportunità per la Calabria.

La nostra idea è che l’autonomia differenziata assomigli piuttosto a un atto di secessione quasi eversivo, e che la sua attuazione accrescerà irrimediabilmente gli squilibri già esistenti in Italia, penalizzando soprattutto i nostri giovani, che verranno discriminati fin dalla nascita sulla base di un privilegio etnico-territoriale immodificabile e avranno così ancor meno garanzie e opportunità rispetto ai loro coetanei delle regioni più ricche del Paese.

I volti festosi e gli sguardi fiduciosi dei bambini e delle bambine che l’altra mattina hanno accolto il ministro agitando bandierine tricolori sulle note dell’Inno di Mameli ci ricordano dunque che è soprattutto verso di loro che noi tutti abbiamo dei doveri di lealtà, e che la fedeltà alle istituzioni è un valore che si potrebbe cominciare a coltivare tutti insieme, partendo dalla difesa del principio che la scuola -come l’Italia- è UNA E INDIVISIBILE.