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Riorganizzazione rete scolastica in Calabria, incontro con l'Assessore alla Cultura

La FLC CGIL ha chiesto al Presidente Scopelliti e alla sua Giunta di respingere l'accorpamento delle scuole che avrà come effetto quello di ridurre l'offerta formativa sul territorio calabrese.

05/10/2011
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A cura della FLC CGIL Calabria

In occasione dell'incontro convocato, su sollecitazione delle Organizzazioni sindacali, dall'Assessore alla Cultura Prof. Mario Caligiuri la FLC CGIL Calabria e svoltosi giorno 4 ottobre 2011, relativamente alla nuova riorganizzazione della rete scolastica secondo quando stabilito nella legge 111/2011 (manovra di Luglio) la FLC CGIL della Calabria tiene a ribadire quanto segue:

  • che il dimensionamento deve riguardare solo quelle situazioni che si trovano al di fuori dei parametri 500/900 (sia in basso sia in alto) anche per evitare che possano esistere, per ordinamento e non per emergenza scuole con dimensioni tali che giustifichino il ricorso alle reggenze
  • che la costituzione di Istituti Comprensivi cosi come è scritta nella Legge (almeno 1000 alunni per l'autonomia dei comprensivi) è assolutamente astratta e non tiene conto della complessità sociale e geografica del territorio. Cosa invece molto importante considerati i gradi di scuola di cui si parla e le fasce di età degli alunni interessati. Inoltre prefigura la costituzione di Istituti "mostri" la cui gestibilità è di dubbia efficacia. L'Istituto comprensivo nasce e si basa su un'idea di progetto didattico che fa della continuità tra il primo e il secondo ciclo un punto qualificante dell'intera struttura formativa e non può essere contraddetto da una concreta ingestibilità sul piano organizzativo che punta invece ad una moltitudine di plessi, piuttosto che ad una istituzione organicamente inserita nel territorio
  • che il parametro 500/900 alunni è, a nostro parere, ottimale per ottenere un servizio scolastico che raggiunga risultati pedagogici e didattici di qualità; per questo pensiamo vada esteso a tutti i gradi di scuola. Al di sotto dei 500 alunni debbono essere salvaguardate solo le scuole situate in particolare zone (es. comuni montani)
  • che si colpisce alla radice la stessa idea di autonomia scolastica dal momento che, con scuole ricostruite secondo le disposizioni della legge, si compromettono gravemente la progettualità, la vivibilità democratica, la partecipazione della docenza, del personale ATA, della stessa utenza
  • che la Dirigenza scolastica cambia di natura: al Dirigente scolastico viene attribuita una funzione meramente burocratica e amministrativa che non prevede interventi nella progettazione pedagogica e didattica e per la quale non serve il rapporto con il personale
  • che un piano di dimensionamento che applicasse gli automatismi stabiliti dalla legge produrrebbe un impoverimento nelle scuole in termini di nuovi tagli al personale (Dirigente scolastico, Docenti, DSGA, assistenti amministrativi e collaboratori scolastici) e indebolirebbe le scuole pubbliche a unico beneficio delle scuole private
  • che il dimensionamento elaborato dalle Regioni entro dicembre 2011 non consentirà un coinvolgimento degli utenti, del personale, degli Enti locali: sarà il risultato di una consultazione "farsa" e di decisioni draconiane prese nel chiuso di qualche stanza regionale.

Alla luce di quanto sopra esposto la FLC CGIL Calabria si unisce a quanto già richiesto dalla FLC CGIL Nazionale e cioè:

  1. la sospensione di un anno nell'applicazione dei questa norma così che si possa ridiscutere immediatamente la fissazione di nuovi parametri, sulla base di criteri numerici (n. alunni), geografici, ambientali, tenendo conto anche dei diversi ordini di scuola
  2. che si avvii una larga discussione fra il personale e i soggetti interessati
  3. che gli Enti Locali non procedano a tale dimensionamento e aprano invece una discussione sui loro territori con tutti i soggetti interessati

Al Presidente Scopelliti, all'Assessore Mario Caligiuri, alla Giunta Regionale, si chiede di non farsi imporre, rinunciando alla propria autonomia, l'accorpamento delle scuole per mere esigenze di risparmio, con l'effetto di ridurre l'offerta formativa e la sua articolazione e fruibilità sul territorio calabrese. Infatti, già quattro Regioni hanno impugnato tali misure, per conflitto di competenza, alla Corte Costituzionale, inoltre nella Conferenza Stato/Regioni è in corso una discussione sulla rivisitazione dei parametri. Rivedere e razionalizzare la rete scolastica deve essere frutto di un progetto didattico e formativo con solide basi pedagogiche finalizzato a migliorare i risultati del sistema sul territorio. È un'operazione che richiede un piano di fattibilità perché comporta anche la riorganizzazione dei servizi a partire dai trasporti e una conoscenza precisa della distribuzione e delle caratteristiche delle sedi scolastiche nel territorio anche in base alla composizione orografica della nostra regione.

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