La regione Basilicata alle prese con il piano di dimensionamento scolastico
Comunicato stampa della FLC Cgil del 3 febbraio 2009.
Comunicato stampa FLC Cgil
La mancata ratifica da parte del Consiglio Regionale, per mancanza del numero legale, del piano di Dimensionamento scolastico 2009/2010, rappresenta la “cronaca di una morte annunciata”.
L’appello dell’Assessore Regionale alla Formazione diretto alle forze politiche di riflettere seriamente sugli effetti e le conseguenze che deriveranno dalla mancata ratifica del piano di dimensionamento scolastico, non può escluderlo dalle sue responsabilità politiche e amministrative dal momento che nonostante le ripetute denunce espresse dalla FLC Cgil di Basilicata sulle inadeguatezze politiche e metodologiche adottate per affrontare l’emergenza del sistema scolastico lucano, ha continuato inesorabilmente a percorrere una strada che sin dal principio denotava chiaramente elementi contraddittori e inconcludenti tali da non far presagire nulla di buono.
In particolare l’Assessore alla Formazione ha la responsabilità di aver disatteso completamente il TAVOLO POLITICO insistentemente richiesto dalle parti sociali che avrebbe permesso di discutere preliminarmente delle scottanti problematiche che investono il sistema scolastico lucano ma anche di confrontarsi sulle scelte politiche che la Regione Basilicata intendeva realizzare e sugli impegni finanziari per diritto allo studio. Pensare di poter risolvere le scottanti problematiche presenti nella scuola attraverso la costituzione di un tavolo aperto a rappresentanze tecniche, politiche, istituzionali e sociali ha significato invece utilizzare uno strumento ibrido e composito che, in assenza di scelte politiche chiare da parte della Regione Basilicata, non aveva nessuna speranza di raggiungere l’obiettivo principale: individuare le linee di indirizzo per la definizione di un piano di dimensionamento scolastico coerente con la situazione specifica della Basilicata.
Infatti, quelle che la Giunta Regionale ha approvato come LINEE di INDIRIZZO per la determinazione del PIANO DI DIMENSIONAMENTO, per la genericità dei contenuti, non solo potevano essere utilizzate in qualsiasi parte d’Italia, perché non rispondenti assolutamente alle peculiarità del sistema scolastico lucano, ma non hanno potuto neanche dare indicazioni precise alle Province di Potenza e Matera per la definizione di una proposta di piano di dimensionamento.
Il ritardo nella definizione delle Linee Guida del Dimensionamento (3 Dicembre 2008) ha ovviamente condizionato anche l’operato delle province che in poco tempo (entro il 18 dicembre 2008) hanno dovuto attivare tutte le procedure previste dal DPR 233/98 quali:
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convocazione delle conferenze sub-provinciali e provinciali aperte alla partecipazione dei comuni, delle comunità montane, del dirigente competente della amministrazione periferica della pubblica istruzione, del presidente del consiglio scolastico provinciale e dei dirigenti scolastici per condividere il piano di dimensionamento;
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approvazione nella giunta e nel consiglio provinciale del piano di dimensionamento da inviare alla Regione per l’approvazione definitiva.
Le Province di Potenza e Matera, anche a causa del poco tempo a disposizione, hanno dovuto approntare e poi approvare piani provinciali di dimensionamento con soluzioni non sempre condivise e situazioni sospese che sono state trasferite tout – court alla Regione Basilicata.
Tutte queste problematiche hanno certamente condizionato l’operato del Consiglio Regionale che, nel tentativo di apportare modifiche ai piani provinciali di dimensionamento, non avendo trovato concordanze neanche nella maggioranza, irresponsabilmente ha fatto venire meno il numero legale per approvare il Piano di Dimensionamento scolastico abdicando così alla facoltà che la legge gli assegna in materia di programmazione dell’offerta formativa sul territorio.
Il grave risultato finale è rappresentato dal fatto che la Basilicata è l’unica regione italiana a non avere approvato il Piano di Dimensionamento scolastico, cosa che certamente si ripercuoterà negativamente sul futuro del sistema scolastico lucano poiché, di fatto, consegna la programmazione della rete scolastica in via amministrativa. E se il MIUR dovesse intervenire nel rispetto dei parametri fissati dal DPR 233/99, la Basilicata rischia di perdere numerose autonomie scolastiche e si porrebbero le condizioni per una incisiva razionalizzazione dei plessi, succursali e sezioni staccate da attuare nel prossimo anno scolastico.
Per queste ragioni, la FLC Cgil di Basilicata nel ribadire la propria contrarietà all’operato della Regione Basilicata in materia di istruzione e diritto allo studio ritiene che, per la gravità di quanto accaduto, l’Assessore alla formazione e lavoro debba trarre conseguenti decisioni affinché possano essere attivate politiche regionali più rispondenti a salvaguardare il sistema scolastico.
La Regione Basilicata, nel rispetto delle competenze che il Titolo V della Costituzione gli assegna, deve pertanto impegnarsi a:
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garantire il diritto allo studio assumendosi urgentemente l’onere politico di progettare l’offerta formativa sul territorio e assicurandone i servizi;
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individuare modalità operative per estendere sul territorio il tempo pieno nella scuola primaria ed il tempo prolungato nella scuola secondaria di primo grado, impegnando a tal fine adeguate risorse economiche;
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elaborare ed approvare in tempi brevi un progetto organico e pluriennale in materia di istruzione e di formazione che ricerchi azioni e strategie in grado di scongiurare il rischio di privare molti comuni della Basilicata del servizio scolastico e di registrare la perdita di ben oltre duemila posti di lavoro nella scuola.
Potenza 03/02/2009
Coordinatore regionale FLC Cgil
Eustachio Nicoletti
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