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L'infanzia negata in Basilicata, documento della FLC Cgil

Le richieste della FLC Cgil alla Regione Basilicata.

29/09/2008
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Documento FLC Cgil Basilicata
L'infanzia negata in Basilicata

Le problematiche del mondo dell'infanzia in Basilicata analizzate dalla CGIL in occasione del convegno regionale "PICCOLI PASSI VERSO GRANDI DIRITTI", tenutosi nel Dicembre 2005, continuano a rimanere pesantemente contrassegnate dalle contraddittorietà comprese tra il palese riconoscimento di alcuni diritti ed il misconoscimento, unito alla mistificazione, di altri, passando da atteggiamenti di autentica esaltazione del valore dell'infanzia a vere e proprie forme di speculazione.

Dell'infanzia si continua a fare un "uso privatistico" basato essenzialmente sulla incapacità di considerare l'infanzia come "classe sociale" rendendola così di fatto strumentalmente "età assoggettata" e riconosciuta solo dall'istituzione nella quale è inserita.

In Basilicata manca ancora il punto di partenza rappresentato dalla consapevolezza che un "PROGETTO INFANZIA" sia ancora da costruire e che sarà possibile realizzarlo quando l'infanzia stessa non sarà considerata un problema (abbandonata o iperprotetta) ma una risorsa attiva e produttiva.

Una risorsa da capitalizzare e investire a favore di una differente qualità esistenziale.

Ciò comporta innanzitutto il riconoscimento di alcuni diritti inalienabili:

  • Diritto all'educazione;

  • Diritto all'istruzione;

  • Diritto al rispetto dell'identità personale, etnica, culturale e religiosa.

Si tratta degli obiettivi stabiliti dalla Convenzione ONU del 1989 sui diritti dei minori e dalla Convenzione di Strasburgo del 25 Gennaio 1996 sull'esercizio dei diritti dei fanciulli, obiettivi per la cui realizzazione è necessario definire un PROGETTO INFANZIA REGIONALE determinato e pertanto condiviso dai soggetti istituzionali, sociali e del volontariato attraverso:

1.il monitoraggio della situazione reale dell'infanzia in Basilicata per giungere ad una rilevazione puntuale dei bisogni della fascia di età 0/6 anni;

2.l'approvazione della legge regionale sui DIRITTI DELLE BAMBINE E DEI BAMBINI ALL'EDUCAZIONE E ALL'ISTRUZIONE DALLA NASCITA FINO A SEI ANNI che:

a) riconosca i bambini quali soggetti di diritti individuali giuridici, civili e sociali;
b) preveda criteri per la realizzazione, la gestione ed il controllo dei servizi pubblici e privati;
c) definisca i requisiti strutturali e organizzativi oltre che i criteri per la realizzazione, il funzionamento e le regole per il rilascio delle autorizzazioni;
d) consideri il Nido d'Infanzia un servizio educativo e sociale di interesse pubblico;
e) preveda l'istituzione e l'implementazione dei SERVIZI INTEGRATIVI E SPERIMENTALI AL NIDO per dare risposte diffuse, flessibili e differenziate in relazione alle esigenze delle famiglie di tutto il territorio regionale;
f) preveda la costituzione di un SISTEMA EDUCATIVO INTEGRATO tra nidi d'infanzia, servizi integrati e servizi sperimentali;
g) definisca i ruoli, le responsabilità e le funzioni degli Enti Locali (regione, provincia e comuni).

Purtroppo, la Regione Basilicata non solo continua a dimostrarsi priva di un progetto organico sull'infanzia, ma non coglie neanche le occasioni che giungono dalle normative e/o dagli accordi nazionali per intervenire sulla fascia d'età dell'infanzia prescolare che risulta pertanto priva dei servizi fondamentali.

Infatti, l'Ente Locale regionale avrebbe potuto utilmente sfruttare il Progetto educativo "Sezioni primavera" approvato il 14 giugno 2007 in sede la Conferenza Unificata Stato-Regioni in applicazione della Legge Finanziaria 2006, finanziato con 30 milioni di euro messi a disposizione dai Ministeri della Famiglia, del Welfare e dell'Istruzione, per sopperire all'assenza di servizi educativi per l'infanzia e per attivare una offerta più ampia di servizi di qualità per i bambini da 24 a 36 mesi.

Invece, la Regione Basilicata distratta e poco sensibile alle problematiche dell'infanzia, solo il 24 luglio 2008 (ultima delle regioni italiane) "finalmente" si è dotata formalmente dell'intesa tra Regione e Ufficio Scolastico Regionale che permetterà la prosecuzione anche per il 2008/2009 della sperimentazione delle sezioni primavera già avviata nell'anno scolastico 2007-2008.

Nonostante la FLC CGIL di Basilicata, a tempo debito, avesse sollecitato l'Assessorato competente ad attivare e velocizzare le procedure, la Regione Basilicata ha rischiato di sforare i tempi (fine di luglio 2008) concessi per sottoscrivere l'intesa 2008/2009.

La dimostrazione della condizione di estrema emergenza in cui ha operato la Regione Basilicata è dimostrato dal fatto che, dopo soli due giorni dall'approvazione della delibera della Giunta Regionale, gli Assessori competenti e l' USR di Basilicata hanno firmato l'intesa a seguito della quale l'USR (dopo una settimana) ha trasmesso ai diversi gestori il bando con le modalità e la scadenza (1 Settembre 2008) per la presentazione sia delle domande di conferma dei progetti già autorizzati lo scorso anno che per la richiesta di nuove attivazioni.

Come FLC CGIL di Basilicata, pur ritenendo la firma dell'intesa un tassello fondamentale, esprimiamo totale dissenso nei confronti della Regione Basilicata che ancora una volta si è dimostrata disattenta ed incapace di sfruttare le occasioni che giungono da normative e/o accordi nazionali come quella del Progetto educativo "Sezioni primavera".

In particolare consideriamo inaccettabile che la Regione Basilicata:

  1. nell'a.s. 2007/2008 abbia applicato l'Accordo quadro nazionale utilizzando esclusivamente fondi nazionali e senza aggiungere alcuna cifra regionale a sostegno della sperimentazione;

  2. la stessa Regione abbia operato nella totale disinformazione, utilizzando un approccio burocratico privo di programmazione, determinando di fatto delle ricadute vantaggiose per le scuole private a scapito di quelle statali (delle 14 sezioni primavere approvate, solo 6 sono state statali, 3 comunali e 5 privati);

  3. per l'a.s. 2008/2009, abbia ricercato e ricevuto in estremis da altri assessorati i 100.000 euro regionali da sommare al finanziamento statale, invece di stanziarli nella Finanziaria regionale 2008 in modo da firmare in tempo utile (Giugno 2008) l'intesa con l'Ufficio Scolastico Regionale;

  4. firmando l'intesa solo il 24 Luglio 2008 e fissando il termine del 1 Settembre per la presentazione delle nuove attivazioni e delle conferme, a totale vantaggio esclusivo delle scuole private, abbia di fatto impedito alle scuole statali di partecipare al bando poiché le stesse nel mese di Agosto non sono nelle condizioni lavorative per realizzare i progetti delle sezioni primavere (non è possibile, infatti, convocare gli organi collegiali);

  5. continui a manifestare un atteggiamento scostante nei confronti delle OO.SS. dimostrato ancora una volta con il mancato coinvolgimento nell'occasione della stipula dell'intesa con l'USR di Basilicata, nonostante le stesse più volte abbiano avanzate la richiesta di partecipazione all'iter dell'intesa;

  6. la Regione Basilicata, che continua ancora oggi, dopo sollecitazioni da parte di tutte le OO.SS., ad operare in assoluta solitudine, non ha comunicato come intende finanziare i 36 progetti di cui 22 nuovi garantendo standard di qualità.

La FLC CGIL di Basilicata chiede pertanto alla Regione Basilicata:

  • una responsabile presa in carico delle politiche per l'infanzia che sono di competenza concorrente dello Stato e della Regione dal momento che queste si articolano nel sistema dei servizi socio-educativi 0-3 anni a totalità regionale e comunale oltre che nel sistema 3-6 anni scuola dell'infanzia con titolarità normativa dello Stato (legge 444/68 e legge 62/2000) e che le nuove tipologie di servizi non modificano il predetto quadro ordinamentale;

  • un piano regionale ormai improcrastinabile per l'incrementazione di servizi socio-educativi da rivolgere ai bambini da 0 a 3 anni in vista dell'obiettivo del 33% di copertura degli asili-nido stabilito da Lisbona entro il 2010 per tutelare il diritto all'educazione dei bambini e per rispondere ai bisogni delle famiglie;

  • l'attivazione di un osservatorio con lo specifico compito di monitorare l'esperienza sperimentale delle sezioni aggregate per i bambini da 24 a 36 mesi e, più complessivamente l'offerta dei servizi socio-educativi nella fascia zero-tre anni.

  • la costituzione di un tavolo regionale che permette il confronto con le OO.SS. sulle politiche dell'infanzia.

Roma, 29 settembre 2008

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