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Vari kataweb-Scuole private, stop all'esame di idoneità

Scuole private, stop all'esame di idoneità Salta ogni controllo sulle non parificate. La Cgil: un regalo della Moratti ...

07/02/2006
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Kataweb

Scuole private, stop all'esame di idoneità
Salta ogni controllo sulle non parificate. La Cgil: un regalo della Moratti


ROMA. Non è più necessario sostenere un esame di idoneità per chi ha assolto il diritto-dovere all'istruzione all'interno di scuole private non paritarie, né alla fine di ogni anno scolastico né alla fine della scuola primaria per accedere alle ex medie. Lo stabilisce una nota inviata da viale Trastevere ai direttori degli uffici scolastici regionali.
Nella nota, dello scorso 31 gennaio, il ministero dell'Istruzione precisa che "sulla base di una interpretazione logico-sistematica della normativa di riferimento, gli alunni soggetti all'obbligo scolastico, che si avvalgono dell'istruzione privata, assicurata presso strutture scolastiche organizzate (scuole private non paritarie), non sono tenuti a sostenere, al termine di ciascun anno scolastico, esami di idoneità alla classe successiva, ivi compresi, al termine della scuola primaria, gli esami di idoneità alla prima classe della scuola secondaria di primo grado".
Immediate le proteste. "E' evidente che in questo modo si cancella un altro elemento di garanzia per i ragazzi che frequentano le private, e le loro famiglie, e viene meno - afferma il segretario generale della Flc-Cgil, Enrico Panini - una funzione di controllo della qualità da parte del sistema pubblico. Tutte le volte che in una circolare si trovano frasi del tipo "... sulla base di una interpretazione logico-sistematica della normativa di riferimento..." c'è da aver paura - aggiunge - per il rispetto del diritto e delle regole. Quanto previsto dalla nota del ministero rafforza questa deduzione ed è la dimostrazione che per le private basta chiedere che la risposta arriva subito". Secondo Panini "ormai non esistono più freni in questa opera di abuso sulle norme esistenti. Il ministero ha raccolto il grido di dolore di alcuni gestori di scuole private e in nome del primato del mercato è corso fulmineamente in loro soccorso abolendo gli esami annuali di idoneità". La Flc annuncia un ricorso contro la nota in questione.
"La confusione e l'arbitrio regnano sovrani". Lo sostiene il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima, che aggiunge: "Quale fonte giuridica legittima l'abolizione dell'esame di idoneità che fino a oggi ha costituito la garanzia dell'effettivo assolvimento dell'obbligo scolastico sancito dalla Costituzione? L'interpretazione logico-sistematica a cui si rifà la nota ministeriale è la debole copertura di un'operazione non dignitosa e che ha tutto il sapore di una manovra elettoralistica".
Quella del ministero è "una scelta negativa per la qualità del sistema scolastico italiano", commenta il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna: "Stupisce veramente la scelta da parte del ministero dell'Istruzione di regolamentare e riconoscere attività didattiche e formative ad associazioni private per le quali non è previsto nessun vincolo e nessun controllo, scuole che non sono neanche paritarie, sono semplicemente private, che si vedono riconosciuto il rilascio di tutoli utili per la prosecuzione degli studi".
Critica anche l'Unione degli studenti secondo la quale il ministro Moratti "ha proprio deciso di non poter tornare a casa senza completare lo scempio della scuola pubblica". (u.s)
Salta ogni controllo sulle non parificate. La Cgil: un regalo della Moratti


ROMA. Non è più necessario sostenere un esame di idoneità per chi ha assolto il diritto-dovere all'istruzione all'interno di scuole private non paritarie, né alla fine di ogni anno scolastico né alla fine della scuola primaria per accedere alle ex medie. Lo stabilisce una nota inviata da viale Trastevere ai direttori degli uffici scolastici regionali.
Nella nota, dello scorso 31 gennaio, il ministero dell'Istruzione precisa che "sulla base di una interpretazione logico-sistematica della normativa di riferimento, gli alunni soggetti all'obbligo scolastico, che si avvalgono dell'istruzione privata, assicurata presso strutture scolastiche organizzate (scuole private non paritarie), non sono tenuti a sostenere, al termine di ciascun anno scolastico, esami di idoneità alla classe successiva, ivi compresi, al termine della scuola primaria, gli esami di idoneità alla prima classe della scuola secondaria di primo grado".
Immediate le proteste. "E' evidente che in questo modo si cancella un altro elemento di garanzia per i ragazzi che frequentano le private, e le loro famiglie, e viene meno - afferma il segretario generale della Flc-Cgil, Enrico Panini - una funzione di controllo della qualità da parte del sistema pubblico. Tutte le volte che in una circolare si trovano frasi del tipo "... sulla base di una interpretazione logico-sistematica della normativa di riferimento..." c'è da aver paura - aggiunge - per il rispetto del diritto e delle regole. Quanto previsto dalla nota del ministero rafforza questa deduzione ed è la dimostrazione che per le private basta chiedere che la risposta arriva subito". Secondo Panini "ormai non esistono più freni in questa opera di abuso sulle norme esistenti. Il ministero ha raccolto il grido di dolore di alcuni gestori di scuole private e in nome del primato del mercato è corso fulmineamente in loro soccorso abolendo gli esami annuali di idoneità". La Flc annuncia un ricorso contro la nota in questione.
"La confusione e l'arbitrio regnano sovrani". Lo sostiene il segretario generale della Cisl scuola, Francesco Scrima, che aggiunge: "Quale fonte giuridica legittima l'abolizione dell'esame di idoneità che fino a oggi ha costituito la garanzia dell'effettivo assolvimento dell'obbligo scolastico sancito dalla Costituzione? L'interpretazione logico-sistematica a cui si rifà la nota ministeriale è la debole copertura di un'operazione non dignitosa e che ha tutto il sapore di una manovra elettoralistica".
Quella del ministero è "una scelta negativa per la qualità del sistema scolastico italiano", commenta il segretario generale della Uil scuola, Massimo Di Menna: "Stupisce veramente la scelta da parte del ministero dell'Istruzione di regolamentare e riconoscere attività didattiche e formative ad associazioni private per le quali non è previsto nessun vincolo e nessun controllo, scuole che non sono neanche paritarie, sono semplicemente private, che si vedono riconosciuto il rilascio di tutoli utili per la prosecuzione degli studi".
Critica anche l'Unione degli studenti secondo la quale il ministro Moratti "ha proprio deciso di non poter tornare a casa senza completare lo scempio della scuola pubblica". (u.s)


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