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Unità: La scuola non condivide gli interventi

La Cgil prepara una manifestazione

20/11/2006
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l'Unità

ISTRUZIONE

«Insoddisfacente su troppi punti»: questo è il giudizio sul testo della Finanziaria approvato dalla Camera di Enrico Panini, segretario generale Flc-Cgil. Un provvedimento che «non dà risposte alle richieste dei sindacati neanche quando queste hanno avuto la condivisione dei ministri di riferimento e di tutti i partiti dell'Unione. È un fatto inaccettabile». «Non ci sfuggono - spiega Panini - segnali positivi, come, ad esempio, un parziale incremento dei fondi per la ricerca o alcune timide modifiche sul versante del precariato ricerca ed università. Però, sul resto delle numerose questioni che abbiamo posto o non ci sono risposte, il che è grave, o addirittura ci sono testi più arretrati di quelli in ingresso». Il sindacalista fa alcuni esempi: rimangono le riduzioni relative alle classi e, addirittura, una riformulazione ne aggrava le conseguenze; si fanno vistosi passi indietro sull'obbligo di istruzione; non si investono risorse aggiuntive sulle scuole per ripianare i danni prodotti negli anni scorsi. Alta formazione, ricerca e università, poi, secondo Panini «non registrano una inversione di tendenza degna di questo nome, così come rivendicato anche da tutta la comunità scientifica». Per quanto riguarda docenti, ricercatori, lavoratori e precari della ricerca, della scuola e dell'università, «permane una situazione gravissima contrassegnata dalla esiguità dei posti per molti di loro o dal permanere di una ipotesi per noi assolutamente inaccettabile, quale la cancellazione delle graduatorie permanenti per i docenti della scuola». «Per quanto mi riguarda - conclude - occorre che unitariamente si decida un contemporaneo piano di iniziative che consenta nel passaggio al Senato, complesso e difficile per le ben note ragioni, di ottenere nella legge finanziaria le modifiche richieste». «In particolare - conclude - penso che la tempestiva convocazione di una grande manifestazione nazionale, possa rappresentare la prima risposta che il sindacalismo confederale mette in campo per sostenere le ragioni dei lavoratori a tempo indeterminato e dei precari che noi rappresentiamo».


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