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Unità: L’abc della Finanziaria alla prima tappa

Manovra da 34,7 miliardi di euro per sistemare i conti e per lo sviluppo Ma sono attesi ritocchi

20/11/2006
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l'Unità

di Laura Matteucci / Milano

SVILUPPO È la prova più importante del governo. La Finanziaria continua il suo tortuoso percorso e dopo l’ok della Camera al maxiemendamento si delinea un pacchetto di correzioni da apportare. A partire dalla sicurezza che dovrebbe ottenere più risorse,

fino ai fondi per l’editoria e a nuove norme sul lavoro. Confermato il saldo finale: 34,7 miliardi di euro, di cui 15,2 per riportare il deficit sotto il 3% del pil entro il 2007, e 19,5 per dare una boccata d’ossigeno al paese, facendo ripartire investimenti e crescita. Si tratta di 22 miliardi di nuove entrate (molte delle quali previste con la lotta all’evasione e all’elusione fiscale), mentre il resto è fatto di tagli.

Dai nuovi assegni familiari al rincaro del bollo auto: sono molte le novità della Finanziaria a partire dalla riforma Irpef, passando per il taglio del cuneo fiscale fino al trasferimento di parte del nuovo Tfr all’Inps. E impegnativo sarà anche il prossimo passaggio, al Senato. Innanzitutto c’è da affrontare il «pacchetto sicurezza», come ha sottolineato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti. Altro tema indicato dal ministro è «il rapporto tra lo Stato e la Regione Sicilia in materia di sanità, uno dei punti su cui non possono esistere logiche di schieramento».

Resta ancora aperta la questione di una possibile revisione del meccanismo di imposizione fiscale sugli affitti, con l’introduzione di un’aliquota unica del 20%.

Ci sono poi alcuni provvedimenti in materia di lavoro, cari a Rifondazione ma sostenuti anche dal ministro del Lavoro Cesare Damiano, secondo il quale ci sono soprattutto tre punti da affrontare nel passaggio a Palazzo Madama: il miglioramento della normativa sulla malattia dei parasubordinati; il superamento del salario convenzionale per le cooperative sociali e la tutela del danno biologico per i lavoratori invalidi.

Rifondazione tiene molto anche ad un emendamento, approvato da tutto l’Ulivo ma non incluso nel maxiemendamento, sui lavoratori precari della scuola. Non reinserirlo in Senato comporterebbe la cancellazione, dal 2010, delle graduatorie permanenti che regolamentano l’accesso ai ruoli dell’insegnamento e l’attribuzione degli incarichi per le supplenze temporanee.

C’è poi da verificare la possibilità di arricchire il Fas (Fondo per le aree sottoutilizzate) e di riproporre la rottamazione dei veicoli inquinanti, ripristinando gli incentivi per auto e moto ecologiche.


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