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Unità it: Università, il governo approva le linee guida

Il ministro promette che sarà «un documento programmatico» aperto «al dibattito del mondo accademico, e che sarà oggetto di discussione nelle commissioni parlamentari competenti».

07/11/2008
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l'Unità

Dopo giorni di polemiche e manifestazioni nelle piazze e nelle scuole di tutta Italia, il Consiglio dei ministri è passato alla fase 2: dopo la scuola, ora tocca all'Università. Quella su cui il governo ha promesso di aprire il dialogo. Nel dubbio, intanto, ha approvato le linee guida presentate dalla Gelmini, relative all'autonomia degli atenei, alla responsabilità e al merito. Il ministro promette che sarà «un documento programmatico» aperto «al dibattito del mondo accademico, e che sarà oggetto di discussione nelle commissioni parlamentari competenti».

Il testo, in sostanza, anticipa i punti principali della riforma universitaria, che sarà poi oggetto di un disegno di legge, e prevede la deroga parziale del turnover disposto dalla 133 dello scorso 6 agosto per l'assunzione dei giovani ricercatori, e modifica i meccanismi per la selezione di professori associali e ordinari.

Intanto, l'Onda degli studenti non si ferma, a Palermo come a Roma, dove gli universitari della Sapienza hanno rilanciato la manifestazione nazionale del 14 novembre «per chiedere il ritiro totale dei tagli contenuti nella legge 133 e del decreto 137». L'Onda, che attraversa gli atenei di tutta Italia, è secondo gli studenti «la stessa che vede mobilitarsi le maestre elementari contro la distruzione del tempo pieno e del modello pedagogico della scuola primaria, la stessa che parla alle centinaia di migliaia di insegnanti precari delle scuole superiori che perderanno ogni speranza di lavoro e stabilizzazione a causa dei tagli di Tremonti e Gelmini, la stessa che sta mobilitando i ricercatori precari dell'università e degli enti di ricerca per rivendicare la stabilizzazione e il rilancio della ricerca pubblica».

A Roma fa eco Palermo, dove un cartello di università del Sud ha chiesto pari condizioni economiche per competere con quelle del Centro-Nord. I rettori degli atenei di Palermo, Messina, Reggio Calabria e Napoli II si sono riuniti per far sentire la loro voce, affinché il governo crei un quadro di parametri di valutazione certi per evitare disparità di trattamento. Nel capoluogo siciliano, la protesta anti-riforma è arrivata anche all'interno della Sala Gialla di Palazzo dei Normanni, con un'irruzione di un gruppo di studenti che hanno issato uno striscione con la scritta «Fuori le aziende dalle Università».

A Palazzo Chigi è stato approvato anche il decreto legge che autorizza il ministero dell'Istruzione ad assumere personale docente di prima e seconda fascia presso le istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica. Il decreto, ha sottolineato il ministro Mariastella Gelmini, è un provvedimento «piccolo», di 3 articoli più un quarto di copertura, ed interviene anche «in via transitoria sui concorsi dei docenti accademici: 1.800 per 3.700 idoneità da professore e 320 posti da ricercatore». Il meccanismo che regola la formazione delle commissioni per le selezioni sarà modificato, e questo comporterà uno slittamento delle prove. Ma, secondo Gelmini, «i concorsi non saranno posticipati sine die ed entro la fine di gennaio saranno pronte le commissioni con le nuove modalità


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