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Unità it: Sciopero 12 dicembre, Cgil: «lo ritireremo solo se il Governo sarà all'altezza dei problemi»

Replica così il sindacato di Corso Italia alle affermazioni del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, che si è detto convinto che lo sciopero del 12 dicembre verrà revocato

24/11/2008
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l'Unità

La Cgil ritirerà lo sciopero solo se le risposte del governo saranno «all'altezza dei problemi».
Replica così il sindacato di Corso Italia alle affermazioni del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, che si è detto convinto che lo sciopero del 12 dicembre verrà revocato. «Il governo presenti prima le proposte poi noi faremo le nostre valutazioni», ha sottolineato il segretario
confederale Susanna Camusso, «anche se le risposte finora filtrate non sembrano all'altezza dei problemi. L'unica cosa rintracciabile e comprensibile nelle parole di Sacconi è che intendono rifinanziare gli ammortizzatori sociali ma non c'è nessuna riflessione sui precari da questo punto di vista. Non ho nemmeno sentito una parola sui redditi da lavoro e dei pensionati, perchè probabilmente non ci sono soldi».
Sulla stessa linea il segretario confederale Agostino Megale. «Se le risposte che il governo ci darà domani saranno in sintonia con gli obiettivi che abbiamo avanzato – ha spiegato - trarremo le dovute conseguenze anche se dalle prime indiscrezioni le misure non sembrano essere all'altezza».
Infatti, prosegue Megale, «se dovesse essere confermato il bonus di cui si parla per le famiglie con quattro o più figli vorrebbe dire un 1,7% sul totale delle famiglie, circa 360 mila, assolutamente insufficiente e inadeguato a una necessità di redistribuzione su tutti i redditi medio e bassi». In ogni
caso quindi, conclude, «la nostra valutazione non potrà che essere associata all'efficacia delle risposte del governo sul versante dei redditi, dell'occupazione e degli investimenti».
Megale ricorda che la Cgil si aspetta attenzione per quanto riguarda il sostegno ai redditi «a partire dalla riduzione delle tasse sulla tredicesima per circa 500 euro al lavoratore e a pensionato, ai quali vanno aggiunti anche coloro che la tredicesima non ce l'hanno come i collaboratori». Oltre a queste il sindacato, continua Megale, chiede «misure di sostegno sulla cassa integrazione in deroga, sugli
ammortizzatori sociali per chi non ha nessuna tutela in questa crisi ma anche un rilancio degli investimenti con particolare attenzione al sostegno all'industria nel suo complesso


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