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Unità: Il ministro mette un freno al carolibri

Con un decreto verrà fissato per la prima volta un tetto al costo dei testi in uso nelle superiori

25/02/2008
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l'Unità

di Marina Boscaino

FINALMENTE Un po’ di storia, che ci aiuta a capire l’importanza di un provvedimento con il quale il ministro Fioroni, attraverso un decreto che per la prima volta porrà un tetto al prezzo dei libri di testo anche alle scuole superiori, metterà mano a una situazione
che si trascina da decenni e della quale nessuno si è mai concretamente interessato: quella del carolibri, il tormentone estivo che puntualmente riempie i giornali di fine agosto, ma che appena dopo l’inizio dell’anno scolastico viene dimenticato. Impossibile da dimenticare però da parte di coloro che vedono gravare sul proprio bilancio cifre spesso insostenibili per garantire (a spese proprie) un diritto, quello allo studio, che, soprattutto nelle classi obbligatorie, dalla prima elementare alla seconda superiore, grazie all’innalzamento dell’obbligo, dovrebbe essere completamente gratuito. Un decreto del ministro Fioroni del 15 gennaio scorso ha stabilito il tetto massimo di spesa nella scuola media per l’anno scolastico che sta per iniziare: 286 euro per la I classe, 111 per la II e 127 per la III. Durante la scorsa estate varie associazioni di consumatori segnalarono lo sforamento medio, addirittura clamoroso in alcune città, relativamente alla rispettiva circolare che stabiliva i tetti per il corrente anno scolastico, sollecitando interventi che arginassero l’esubero rispetto alle cifre individuate dal ministero. Il fenomeno del caro libri non tiene conto, ovviamente, del costo (spesso molto ingente) per acquistare materiali vari richiesti dai docenti. E dei dizionari. La battaglia estiva culminò nell’intervento dell’Antitrust, che, attivata la Guardia di Finanza, portò avanti le opportune verifiche, monitorando l’eventuale rincaro dei prezzi presso le librerie.
Tra oggi e domani il ministro Fioroni firmerà questo nuovo decreto, che fisserà uno stop ai prezzi dei libri (e stavolta anche nelle scuole superiori): sarà un aiuto concreto alle famiglie, al quale non si può che plaudire, fermo restando il fatto che la scuola dell’obbligo dovrebbe per sua natura essere gratuita, e quindi senza oneri per chi la frequenta. Ma intanto apprezziamo un intervento che - almeno - è teso a bloccare l’emorragia annuale di cui molte famiglie devono farsi carico.
Il decreto prevederà per ogni singola classe delle superiori l’elaborazione di tabelle che riguarderanno un limite di spesa per tutti e cinque gli anni per ogni tipologia di liceo o istituto tecnico o commerciale. È indubbio che tutto ciò porterà un certo scompiglio all’interno delle scuole: i rappresentanti delle case editrici già da molti giorni vengono a mostrare cataloghi e ad offrire le novità nel settore ai docenti; i quali dovranno, a loro volta, scegliere i libri di testo secondo una logica di rapporto qualità-prezzo. Ma si tratta di un’operazione destinata ad avere una ricaduta senz’altro significativa sul contenimento del carovita. Richiamando insegnanti e case editrici ad una responsabilità doverosa (politica, civile) rispetto alle tante famiglie che mandano i figli alle scuole superiori a prezzo di duri sacrifici. Si pensi all’ormai famosa difficoltà di coloro - tanti - che non arrivano alla quarta settimana del mese e su cui grava una spesa annuale imponderabile, inaspettata, spesso insignificante rispetto alla qualità dell’offerta.
Mentre l’istruttoria dell’Antitrust va avanti, l’iniziativa del ministro Fioroni risulta utile e significativa, soprattutto guardando alla futura fase economica prevista; perché anche i margini di incremento dei costi dei libri hanno configurato, anno dopo anno, una rinuncia progressiva, da parte soprattutto delle famiglie con reddito fisso medio-basso, al consumo di beni ulteriori, con il conseguente abbassamento dei livelli di qualità della vita. Un fatto particolarmente grave, se i rincari dipendono dalla spesa relativa a un diritto fondante della persona, quello al sapere, alla conoscenza, all’istruzione.


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