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Unità: Il Cnr scrive a Mussi: non siamo allo sfascio, niente commissariamento

RICERCA

28/09/2006
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l'Unità

Dare piena operatività alla riforma già in corso, evitando qualunque azzeramento e/o comissariamento, che porterebbe all'irreversibile declino dell'ente. È l’appello che 30 direttori di istituto e più di 700 ricercatori del Cnr hanno rivolto al ministro Mussi. I ricercatori citano «i buoni risultati ottenuti dall'ente dopo la riforma del 2003 e sotto l'attuale vertice» e smentiscono gli allarmi sul «Cnr al collasso»: «Certamente - si legge nel documento - l'Ente soffre di problemi che vengono da lontano, in buona parte connessi al più complesso sistema di ricerca italiano». Ecco allora le richieste: l'espletamento dei concorsi per rendere operativi a regime gli Istituti per i prossimi 5 anni, sblocco immediato delle assunzioni a tempo indeterminato e attivazione di un meccanismo di consultazione che coinvolga il Consiglio Scientifico Generale, che formuli subito una proposta di modifica del quadro regolamentare. E in serata è arrivata la risposta del ministro, che per gli Enti pubblici di ricerca ha proposto 70 milioni in più in Finanziaria: «Non ho mai detto che si ricomincia da capo con la riforma degli enti di ricerca. Capisco la preoccupazione dei ricercatori di dover ricominciare ex novo, ma non sarà così. Vorrei mettere in finanziaria una norma di riordino, ma saranno interventi fatti con il bisturi non con l'accetta».


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