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Unità-I primi aumenti a fine gennaio

di Felicia Masocco CON CALMA, dopo le feste, alla fine di gennaio una parte dei lavoratori pubblici avrà finalmente in busta paga gli aumenti attesi da due anni. Ieri il Consiglio dei mi- n...

19/11/2005
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l'Unità

di Felicia Masocco

CON CALMA, dopo le feste, alla fine di gennaio una parte dei lavoratori pubblici avrà finalmente in busta paga gli aumenti attesi da due anni. Ieri il Consiglio dei mi-
nistri ha dato il via libera ai rinnovi dei contratti dei ministeriali, dei vigili del fuoco e della scuola per circa 1 milione e 400mila lavoratori. Per avere i 100 euro in più (in media) dovranno però attendere un paio di mesi. C'è infatti un passaggio presso la Corte dei conti che ha tempo due settimane per i suoi rilievi e questo rende tecnicamente impossibile che le nuove buste paga possano arrivare con lo stipendio di dicembre. Arriveranno a gennaio e la tempistica non è casuale.
Tenendo d'occhio il calendario e applicando la semplice scomposizione tra competenza e cassa il ministro dell'Economia Giulio Tremonti è riuscito ad ottimizzare il risultato. Ha accontentato Bruxelles che gli aveva imposto di "fare" i contratti entro il 2005 onde alleggerire la manovra dell'anno prossimo. Ma allargherà i cordoni della borsa solo nel 2006. E a questo punto non si comprende come il ministro della Funzione pubblica Mario Baccini possa affermare che gli aumenti arriveranno con la Befana.
Ma l'ottimismo governativo "è fuori luogo", come osserva il segretario generale della Fp-Cgil Carlo Podda, anche per un paio di altri motivi. Per 1 milione e 400mila che fanno un passo avanti verso il recupero del potere d'acquisto, un altro milione e mezzo resta in attesa. Sono i lavoratori della sanità, degli enti locali, delle agenzie fiscali, università e ricerca che hanno le retribuzioni ferme dal 2003 e di cui il governo ancora non discute. Quando lo farà? "Le trattative sono aperte", ha detto Guido Fantoni il presidente dell'Aran (l'agenzia che contratta per il governo). Quanto ai tempi per arrivare a un'intesa ha aggiunto: "Per i miracoli ancora non siamo attrezzati, ma tentiamo di fare il più in fretta possibile. Per alcuni l'accordo potrebbe arrivare prima di Natale". "Questi contratti vengono rinviati alle calende greche" è invece l'opinione di Podda. Si aggiunga che la Finanziaria non prevede le risorse per il rinnovo di tutti i contratti per il biennio 2006-2007. Quelli approvati ieri dal Consiglio dei ministri sono infatti già in scadenza, la loro vigenza finisce al 31 dicembre. Fondato dunque il sospetto, sollevato tra gli altri anche dal responsabile Lavoro dei Ds Cesare Damiano, che questo sarà un onere che il governo di ora scaricherà pari pari sul governo che verrà. Conclude il mosaico la previsione di 100mila posti di lavoro in meno nella pubblica amministrazione dovuti alla fuoriuscita - imposta sempre dalla manovra economica - di altrettanti precari i cui contratti non verranno rinnovati.
Insieme all'apprezzamento per una partita che sembra chiudersi, dai sindacati viene quindi l'esortazione a completare l'opera. "Farò festa solo quando li avremo condotti in porto tutti", sono le parole del segretario di Fps-Cisl Rino Tarelli. Ugualmente il segretario confederale della Uil Antonio Foccillo, "sollecitiamo un'accelerazione", ha detto. E nell'attesa non si disarma, lo sciopero generale del 25 novembre resta confermato e nel pubblico impiego sarà di otto ore in tutti i comparti tranne che nella scuola dove sarà di un'ora.


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