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Unità: Fioroni a Barbiana «Una scuola di tutti»

Il ministro partecipa alle iniziative per don Milani e la sua esperienza

22/05/2006
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l'Unità

di Roberto Monteforte/ Roma

«LA SCUOLA È DI TUTTI e per tutti. No all’esclusione». Parole chiare quelle pronunciate ieri dal neo ministro dell’Istruzione, Giuseppe Fioroni che ieri ha

partecipato «alla marcia di Barbiana» in ricordo di don Lorenzo Milani, lo «scomodo» priore che con i suoi insegnamenti ha rivoluzionato la scuola italiana.

L’esponente della Margherita, successore della Moratti, che si è presentato come «ministro della scuola di tutti perché questo e non altro vuole dire l'espressione “pubblica istruzione”», ha scelto la manifestazione del Mugello in difesa della scuola pubblica per indicare le sue priorità. Prima tra tutte la lotta all’«esclusione sociale attraverso la scuola».

Fioroni si impegna a «dare la parola a chi l'ha perduta e formare il maggior numero di giovani alle sfide della vita e del lavoro». L’insegnamento del «priore di Barbiana» è ancora vivo per il neo ministro. «Chi sale a Barbiana - ha commentato - non può non tornare indietro senza un significativo insegnamento: il no all'indifferenza». Aria nuova, quindi, a viale Trastevere. Il ministro ha preso «un impegno preciso» contro quei «percorsi di esclusione sociale che hanno attraversato la scuola ed il mondo della formazione» e che - ha proseguito polemico verso le scelte della Moratti - «dopo un certo accanimento controriformatore degli ultimi anni, rischiano di riproporsi in forme antiche e nuove nel mondo della scuola e della formazione». Un problema ancora drammaticamente attuale, visto che - ha ricordato - ogni anno, decine di migliaia di ragazzi escano dalla scuola media senza il conseguimento del diploma, mentre circa il 25% non consegue diplomi o qualifiche professionali. «In nessun modo la scuola deve essere un luogo di esclusione. Nessuno deve essere lasciato indietro». Questo l’obiettivo. E non solo per una pietà «che in una società segnata per tanti aspetti dall'empietà - ha sottolineato - è certamente una laica e nobile virtù. Ma per un interesse reale della Repubblica - ha chiarito - a formare il maggior numero di giovani possibile ad impegni di vita e di lavoro degni di essere vissuti e tali da costituire una base di certezze umane e produttive per il futuro del nostro Paese. Quindi Fioroni lancia un messaggio. Invita tutti a costruire insieme «un nuovo umanesimo», a «riscrivere insieme le tavole di un'etica condivisa che ridia ragioni di speranza e di crescita all'umanità».

Agli organizzatori e ai 2.500 partecipanti, studenti, docenti, sindacalisti, amministratori pubblici, politici tra cui i parlamentari diessini Andrea Ranieri e Vittoria Franco, è giunto un messaggio del presidente della Camera Fausto Bertinotti.


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