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«Servono spazi e personale in così poco tempo è impossibile organizzarci»

Donata Lo Bosco, docente dell'istituto comprensivo Biagio Siciliano di Capaci

18/07/2020
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Il Messaggero

Donata Lo Bosco, docente dell'istituto comprensivo Biagio Siciliano di Capaci, che cosa sta accadendo in questi giorni nelle scuole?
«Stiamo misurando gli spazi, non è un lavoro semplice anche perché non abbiamo né spazi né personale su cui poter contare».
Quindi la scuola come riaprirà a settembre? 
«Chi può dirlo? In queste condizioni è impossibile. Manca il tempo».
Perché?
« Siamo in netto ritardo rispetto alle misure necessarie per mettere in sicurezza tutti: sia il personale scolastico sia gli studenti».
L'obiettivo di base qual è? 
«Dobbiamo iniziare l'anno scolastico con gli alunni in presenza».
E non è possibile?
«No, abbiamo enormi problemi di spazi: dobbiamo individuare nuovi ambienti da utilizzare e mettere in campo diversi accorgimenti strutturali. Le aule devono essere arieggiate e dobbiamo garantire di far muovere gli studenti in sicurezza».
Potete sdoppiare le classi
«Certo che possiamo, ma dove li mettiamo e aggiungo: con quali docenti? Dividere le classi si può fare ma presuppone l'arrivo dell'organico aggiuntivo e credo che a settembre non ci sarà».
Cosa succederà a settembre?
«È a rischio l'apertura regolare degli istituti e l'avvio dell'anno scolastico: non c'è più tempo ormai per mettere la scolaresca in condizioni di sicurezza».
Il problema maggiore è il numero dei docenti?
«Per garantire il distanziamento dobbiamo dividere le classi, altrimenti stiamo stretti. Ma è chiaro che per farlo serve il personale ma i problemi di organico, la scuola, li aveva anche in condizioni di normalità».
Anche negli anni passati?
«Sì, certo. I docenti arrivano sempre dopo settimane dall'avvio della scuola. Abbiamo solo un mese, come facciamo a compiere questa corsa contro il tempo? Le criticità sono strutturali e riguardano anche l'organico aggiuntivo: non lo avremo il 1° settembre ma neanche il 14».
Che altre strade avete a disposizione? 
«Possiamo organizzare l'orario scolastico in maniera flessibile, ma va rispettata la stessa offerta formativa che la legge ci impone. Non è semplice».
Per trovare nuovi spazi come farete?
«Li stiamo cercando, valutando innanzitutto gli spazi già interni alla scuola come i laboratori e le palestre: le faremo diventare aule ma questa strada non va comunque bene. Non per i ragazzi»
Perché?
«Se i laboratori diventano aule e vengono quindi occupati dalle classi per far lezione, la scuola non dispone più dei laboratori. Lo stesso vale per la palestra. Dove fanno sport gli studenti? Viene a mancare qualcosa previsto dall'offerta formativa»
Alle elementari sarà possibile assicurare la distanza di sicurezza?
«Fermo restando sempre la necessità di reperire gli spazi adatti ai bambini, dovrà cambiare il patto con le famiglie: la scuola viene intesa come comunità educante a 360 gradi quindi lavorando insieme alle famiglie potremmo farcela. Ma solo se abbiamo le risorse necessarie. Altrimenti non potremo realizzare proprio niente».
L. Loi.


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