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Scuola, scontro sui precari poi l'accordo: sì al concorso

25/05/2020
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Il Messaggero

Il governo procede, di stallo in stallo, e di riunioni di maggioranza notturne, a sfavore di tg e giornali. Stavolta era la scuola a dividere la maggioranza. Ovviamente non dalla parte degli studenti, ma degli insegnanti-precari che si dovrebbero assumere attraverso concorso. All'ora di pranzo di oggi la commissione istruzione del Senato tornerà ad esaminare il decreto scuola, ma l'articolo riguardante l'assunzione dei precari è finito nelle mani del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che entro stamane dovrà presentare la proposta di mediazione uscita dal summit notturno e che prevede l'effettuazione di un concorso, dopo l'estate, non più a crocette, ma una prova scritta più selettiva per i 32 mila precari. 
Nella notte l'accordo che piace al premier e alla ministra Azzolina, perché riesce a tenere insieme «lotta al precariato e merito». Moderata soddisfazione invece da parte del Pd per la soluzione immaginata dal premier e che oggi dovrà passare il vaglio dei sindacati che potrebbero rimettere tutto in discussione. 
LA PROVAD'altra parte non c'era a disposizione molto tempo ancora per ricucire le distanze tra Pd e M5S. La proposta di mediazione arrivata dai Dem e da Leu prima del vertice notturno, consisteva in una duplice tappa: rinviare il concorso alla fine dell'anno scolastico, nel 2021, per i contratti a tempi indeterminato e, nel frattempo impiegare i precari, sulla base dei titoli, a settembre. La ministra 5S Azzolina però non ci stava e ha continuato sino a ieri sera a reclamare il concorso, che in effetti dovrebbe essere la regola per entrare nel mondo della scuola dalla porta principale, e non per una sorta di sanatoria del precariato che però puntualmente si ripete ormai da decenni. Alla fine il punto di caduta prevede uno slittamento del concorso a subito dopo l'estate in modo da non rischiare di impattare con il virus, come invece teme il Pd che anche ieri ha espresso preoccupazione in tal senso con la responsabile scuola, Camilla Sgambato. 
A chiedere una riapertura in sicurezza è la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli, che invita il governo a pensare più ai ragazzi invece di litigare, mentre ottimista sin da subito il senatore dem Roberto Rampi secondo il quale a palazzo Madama la maggioranza procederà compatta.
Il concorso oggetto del contendere riguarda 32mila posti in cattedra, per una platea di circa 70mila potenziali candidati, docenti precari di scuola media e superiore con 36 mesi di supplenza: vale a dire che potrebbe entrare di ruolo, quindi, un precario su 2. I primi assunti dalla selezione straordinaria prenderebbero la cattedra già dal 1 settembre, dopo una prova selettiva al computer che dovrebbe quindi svolgersi subito dopo l'estate. Resta ora da vedere se la mediazione del presidente del Consiglio sarà in grado di convincere i sindacati sinora fortemente contrari all'ipotesi del concorso e propensi ad un inserimento per titoli.
Il concorso del contendere parte da lontano, dall'allora ministro Bussetti che ne mise le basi circa un anno fa e lo propose senza prova selettiva. Poi con la crisi di Governo tutto cambiò e l'intesa del 19 dicembre scorso, con l'ex ministro Fioramonti, inserì il criterio della selezione. La ministra Azzolina, che ne ha preso il posto dopo le dimissioni, ha portato avanti i contenuti dell'intesa per poi ritrovarsi di fronte un muro di no: prima i sindacati e poi gli alleati di Governo oltre all'opposizione hanno ribadito la necessità di cancellare la prova selettiva per evitare un rischio di contagi. Ora la proposta che dovrebbe placare gli animi e dare il via libera al decreto scuola da approvare entro il 7 giugno perché contiene anche la parte relativa agli esami di Stato.
Marco Conti
Lorena Loiacono


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