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Scuola, indetta gara europea per tre milioni di banchi

La gara prevede la fornitura fino a 1,5 milioni di banchi monouso tradizionali e fino a 1,5 milioni di banchi di tipo più innovativo. Interrogazione parlamentare sui nuovi banchi da 300 euro

20/07/2020
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Corriere della sera

Giuseppe Alberto Falci

Il Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri ha indetto una gara pubblica europea per l’acquisto di un massimo di 3 milioni di banchi per consentire la riapertura delle scuole a settembre. La gara prevede la fornitura fino a 1,5 milioni di banchi monouso tradizionali e fino a 1,5 milioni di banchi di tipo più innovativo. Il bando - pubblicato sul sito del commissario e su quelli dei ministeri della Salute e dell’Istruzione e del Dipartimento della Protezione Civile - contiene i criteri sulla base dei quali le offerte saranno valutate secondo una procedura «concorrenziale, trasparente e accelerata». Tra i criteri anche il prezzo di acquisto per le due tipologie di banchi. La scadenza per il bando, richiesto dalla ministra Azzolina, è prevista per il 30 di luglio, i contratti dovranno essere firmati entro il 7 agosto e l’azienda che si aggiudicherà la gara dovrà assicurare la consegna dei banchi entro il 31 agosto.
 

I dettagli

Mercoledì o giovedì il supercommissario Domenico Arcuri pubblicherà i dettagli del bando sui banchi monoposto che dovranno essere recapitati nelle scuole per la ripartenza di settembre. Si tratta di una delle forniture più ingenti, avendone richiesto il ministero dell’Istruzione circa tre milioni. I banchi monoposto, rivoluzionari, colorati e con ruote, sono un vanto per la titolare del dicastero di viale Trastevere che nel corso dell’ultima conferenza stampa al fianco di Giuseppe Conte ne ha esaltato le qualità perché favorirebbero l’attività innovativa. Costo: 300 euro cadauno. Con una spesa che potrebbe sfiorare la cifra di due miliardi.

L’interrogazione parlamentare e l’esposto del Codacons

Ora i presidi dovranno inviare al Miur la richiesta di quanti ne vorranno. Eppure molti dirigenti scolastici rumoreggiano perché preferiscono l’arredo classico delle aule e in particolare i banchi in legno che hanno un costo notevolmente inferiore (50 euro). Il dubbio resta: «Perché comprare sedie e non investire in edilizia scolastica?». Ma tant’è. Banchi innovativi o banchi tradizionali? Matteo Richetti, senatore di Azione, ha presentato un’interrogazione parlamentare indirizzata proprio alla ministra Azzolina. Nel testo, oltre alla richiesta «di evitare ogni possibile slittamento dell’avvio della ripresa dell’attività scolastiche oltre settembre», si pongono una serie di domande alla Azzolina che riguardano proprio i banchi scolastici. «Quali sono i criteri che hanno condotto alle scelte delle sedie e per quante scuole saranno acquistate?». E ancora: «Per quale motivo le sedie acquistate costano il doppio di una sedia similare in vendita online? E’ stata bandita una gara per l’acquisto delle sedie? Se sì, cosa è stato chiesto ai partecipanti, quali erano i requisiti?».

I sospetti del comitato Priorità alla scuola e la replica dell’ad Ghidini

E se Richetti, interpellato dal Corriere della Sera, definisce la vicenda «strana», c’è chi, come il comitato Priorità alla Scuola che per primo ha sollevato la questione, sostiene che dietro l’affaire sedie si nasconda un conflitto di interessi: «Abbiamo scoperto – spiegano Arianna Ugolini, Barbara Piccinini e Cristina Tagliabue – che la sedia dovrebbe essere prodotta da Stefano Ghidini, titolare della C2 Group e consulente del Ministero dell’Istruzione dal 2011 al 2013, premiato come Digital Champion, e noto nel mondo della scuola digitale perché partecipa annualmente agli Stati generali della scuola». Stefano Ghidini respinge la ricostruzione del Comitato Priorità alla scuola. «Non mi risulta che sia stata fatta ancora nessuna gara che, immagino, visto l’importo, sarà europea. Le scuole potranno scegliere tra i diversi modelli, come è scritto nella richiesta inviata a tutte le scuole». E ancora: «Partecipo agli Stati Generali della scuola come uno dei relatori perché sono conosciuto come esperto». Il titolare della C2 Group tiene poi a precisare che non è stato affatto consulente del ministero, ma «per due anni sono stato esperto a titolo gratuito per l’Ufficio scolastico della Regione Lombardia. Oggi vengo interpellato perché hanno utilizzato la fotografia di un’aula realizzata da una scuola con il prodotto Node Steelcase». Infine, afferma Ghidini, «è vero che li commercializziamo come altri rivenditori italiani e sinceramente crediamo che possano costituire un valido strumento per cambiare i setting d’aula e agevolare tecniche innovative didattiche. Sono 10 anni che facciamo innovazione didattica e che studiamo diversi prodotti che possono agevolare il cambiamento delle scuole italiane. Lavoriamo con migliaia di scuole e siamo tra i referenti dei maggiori produttori di soluzioni e di prodotti tecnologici, come Microsoft, Google, Acer, HP, Lenovo ed anche Steelcase. Ma come sempre e come prevede la legge partecipiamo a bandi di gara sperando, come i nostri concorrenti, di riuscire a vincere le trattative sempre nel rispetto del miglior servizio alle scuole».

L’esposto del Codacons

Sulla vicenda dei banchi con le ruote incombe pure un esposto del Codacons alla Corte dei Conti e all’Autorità Anticorruzione. Il presidente Carlo Rienzi ha detto all’Ansa che domani (martedì 21 luglio, ndr) depositerà un esposto alla magistratura contabile e all’Anac «affinché si faccia chiarezza su tutti gli aspetti dell’appalto». «Vogliamo capire - ha aggiunto - se vi sia stata una regolare gara e come sia stata individuata la società che dovrà fornire i nuovi banchi. E’ necessario appurare se la spesa a carico della collettività sia congrua e proporzionata o se, al contrario, vi siano stati sperperi di fondi pubblici». «Se emergeranno irregolarità o aspetti poco chiari - ha concluso -, non esiteremo a chiedere il blocco dell’appalto».

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