Scuola e quarantena Covid, come funziona per i professori. Possono insegnare?
Manca un riferimento esplicito nelle regole sulla didattica a distanza. Per i sindacati serve un riferimento nel contratto
![Decrease text size](/images/makeTextSmaller.jpg)
![Increase text size](/images/makeTextBigger.jpg)
Gianna Fregonara
Se alla fine, come sembra, in caso di contagio in una scuola, la classe del contagiato verrà messa in quarantena preventiva, che cosa succede ai ragazzi che sono a casa? Potranno fare la didattica a distanza, in attesa che la situazione nella loro classe torni alla normalità? La questione è controversa e non è stata ancora regolata: nella prima fase dell’emergenza Covid anche la quarantena preventiva era considerata alla stregua della malattia, ma le regole sullo smart working permettono di superare questa situazione, consentendo nei casi dove è previsto di lavorare da casa. Nelle linee guida della didattica a distanza, pubblicate a fine luglio, si parla della didattica a distanza da usare nelle scuole superiori insieme e in alternativa alle lezioni in presenza fa un riferimento generale, che riguarda anche le scuole elementari e medie, all’uso delle lezioni online nei casi di lock down, nei casi cioè in cui le scuole vengano chiuse perché i contagi nella zona sono alti, con un provvedimento dell’autorità sanitaria che riguarda l’intera città o Regione.
I supplenti
Certamente gli insegnanti in isolamento non possono andare a scuola e questo è ovvio. Ma secondo le norme attuali, se insegnano anche in altre classi come succede per i prof delle medie e delle superiori, non possono fare lezione a distanza (da casa) con gli studenti in classe. Bisognerà dunque che i presidi trovino dei supplenti per le altre classi.
«Ci vuole una norma»
Se poi ad essere positivo è un professore, sicuramente non può insegnare perché è in malattia. Non può intervenire neppure a distanza. Ma se la classe fosse in isolamento preventivo perché invece è un alunno ad essere positivo, allora la didattica a distanza può essere attivata con la classe. «Serve però una norma contrattuale che precisi queste situazioni - spiega Maddalena Gissi, segretario della Cisl scuola - altrimenti ci potrebbero essere casi controversi. Noi vogliamo che si regoli questa materia perché non ci siano incertezze».
«Evitare la confusione»
E’ d’accordo anche Mario Rusconi, presidente dell’Anp Lazio: «Se la materia non viene regolata, c’è la possibilità che i professori si rifiutino di attivare la didattica a distanza in caso di isolamento preventivo per un contagio in classe. Occorre essere precisi su questo punto».
20 agost