Repubblica-Napoli-Tutti al liceo ormai è il supermarket della cultura

IL CASO
Tutti al liceo ormai è il supermarket della cultura
VITTORIA FIORELLI

Nel clima di incertezza e di ripiegamento che con sempre maggiore insistenza si respira nella società italiana degli ultimi anni, uno dei temi che spesso e volentieri affiorano nel dibattito contemporaneo è quello della formazione e della educazione delle nuove generazioni. La vera sfida al futuro delle società avanzate, la reale progettualità culturale e politica del nostro mondo, infatti, si gioca su questi terreni. E non è un caso che quelle relative alla riforma della scuola e dell'assetto dell'università e della ricerca siano state tra le questioni più accese sulle quali si sono confrontati il governo e l'opposizione. E questo non perché i due schieramenti siano stati in grado di disegnare schemi culturali ed educativi che siano realmente diversi nei presupposti ideologici, che disegnino scenari di sviluppo intellettuale sui quali sia possibile essere chiamati a effettuare una scelta decisa, organica a dei modelli alternativi di strutturazione della società.
Quello su cui tutti sembrano però essere concordi è il fatto che i nostri giovani abbiano bisogno di una formazione migliore, più lunga e complessa. Innalzare l'obbligo scolastico, prevedere livelli di competenze sempre più avanzati, aumentare l'impegno formativo, proiettarlo nella prospettiva della formazione continua, anche una volta superata del tutto l'età scolare, sono tematiche sulle quali sembra che tutti trovino un punto di incontro.
Allora la notizia del boom di iscrizioni nei licei italiani dovrebbe finalmente farci tirare un sospiro di sollievo. Dopo una incessante sequenza di emergenze negative, sembra che almeno ci si debba preoccupare di gestire un inatteso segnale positivo, poiché cresce la qualità dei percorsi formativi che i nostri studenti intraprendono per affacciarsi al loro futuro. Anche a Napoli i ragazzi che si iscrivono al liceo classico o al liceo scientifico superano di gran lunga coloro che scelgono un percorso di formazione professionale e il dato diventa ancora più incisivo se si confrontano gli iscritti al quarto ginnasio con gli alunni del primo anno degli istituti tecnici commerciali (1651 a 1320).