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Repubblica: Milano, nasce la scuola araba programmi bilingue e Corano

Un istituto legale per i bambini di via Quaranta: aprirà il 15 settembre se arriveranno tutti i permessi

31/08/2006
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la Repubblica

TERESA MONESTIROLI

MILANO - I bambini di via Quaranta avranno una nuova scuola. Legale, questa volta. Con programma bilingue, insegnanti abilitati, una struttura che rispetta le norme di sicurezza ed esami alla fine di ogni anno. Ma anche due ore di religione alle elementari e una alle medie. Lezioni che saranno dedicate al Corano a meno che qualcuno non chieda esplicitamente l´insegnamento di un´altra confessione.
Dalle ceneri di quell´istituto fuori legge che da anni formava centinaia di alunni in uno spazio adiacente alla moschea di Milano - chiuso lo scorso settembre tra mille polemiche - nasce ora una scuola privata araba che ha già ottenuto il patrocinio del consolato egiziano. Le lezioni partiranno fra un paio di settimane, il 15 settembre, se sarà arrivata l´autorizzazione della direzione scolastica regionale della Lombardia. Ma è questione di giorni, assicura l´associazione Insieme, responsabile del nuovo istituto e formata da ex genitori di via Quaranta. «La normativa prevede che ci siano le certificazioni di Asl e Comune oltre al nulla osta dei ministeri degli Esteri e degli Interni. Quando tutti i requisiti saranno in regola avranno l´autorizzazione» spiega Mario Dutto, direttore scolastico regionale. Che aggiunge: «Sui programmi non possiamo intervenire, ma abbiamo il compito di vigilanza». L´associazione risponde: «Mancano solo alcune certificazioni che riguardano la struttura. Stiamo facendo dei lavori sull´impianto antincendio e nei bagni come richiesto da vigili del fuoco e Asl. Per il resto è tutto a posto». E per quanto riguarda la didattica specifica: «Sarà una scuola laica, non religiosa, che non avrà nulla a che vedere con la moschea. Ci sarà un comitato scientifico che farà capo alla facoltà di Scienza della formazione dell´università Bicocca a cui hanno già aderito professori di pedagogia e sociologia oltre a presidi». Il parere del ministero degli Esteri, dice ancora l´associazione, non è vincolante dal momento che la richiesta proviene da un cittadino italiano, «ma abbiamo comunque mandato una comunicazione».
La sede sarà l´edificio di via Ventura dove, per mesi, un gruppo di insegnanti ha impartito lezioni pomeridiane a settanta bambini i cui genitori, terminata l´esperienza di via Quaranta, hanno rifiutato l´iscrizione nella scuola statale. A loro se ne aggiungeranno altri. Cento sono già iscritti, tra scuola elementare e media, ma la previsione è di arrivare a 150. I bambini andranno a lezione al mattino, per cinque ore. Studieranno l´arabo e l´italiano oltre a tutte le altre materie in entrambe le lingue. E alla fine di ogni anno sosterranno esami di idoneità al consolato egiziano e nella scuola italiana perché le famiglie chiedono il doppio titolo di studio per i loro figli. Il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato mette le mani avanti e commenta: «Mai più una via Quaranta. La scuola deve rispettare tutte le regole del nostro paese come fa quella ebraica, tra cui il riconoscimento reciproco dei governi che prevede la possibilità di aprire scuole cattoliche in Egitto. Se invece è solo l´Ucoii a dare l´autorizzazione per noi non ha nessuna credibilità».


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