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Pellai "Gli adolescenti rispetteranno le regole pur di evitare un nuovo lockdown"

Intervista allo psicoterapeuta dell’età evolutiva

01/09/2020
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la Repubblica

di Maria Novella De Luca Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, è ottimista. «Pur di evitare un nuovo lockdown, gli adolescenti le mascherine se le metteranno.

Anche tutto il giorno. Anche se non lo confessano, hanno una gran voglia di tornare a scuola, per ritrovare amici e socialità. E se questa è la condizione, si piegheranno alla regola».

Pellai, seduti al banco senza mascherine, ma se ci fossero condizioni "avverse" i più grandi dovrebbero indossarle sempre.

«Mi sembra ragionevole. I ragazzi ne hanno già passate talmente tante, che non sarà la mascherina da indossare in corridoio a spaventarli.

Piuttosto mi preoccupano i professori».

Perché?

«Immagino la deriva ansiogena di dover controllare mascherine, distanze, sanificazioni. Una responsabilità enorme » .

Si dovranno trasformare in sceriffi anti-Covid tra adolescenti con mascherine agganciate all’avambraccio o posizionate a bandana sulla test?

«Non credo. I prof sentiranno il peso del controllo, ma i ragazzi saranno assai più responsabili del previsto.

L’abbiamo visto in questi mesi: i maggiori trasgressori sono stati gli adulti, i quarantenni e i sessantenni che affollavano il Billionaire, ad esempio, non i sedicenni » .

Non sono mancati gli episodi di movida selvaggia però.

«Sì, ma in classe sarà diverso.

L’importante è che le regole siano chiare. Gran parte delle trasgressioni estive a cui abbiamo assistito sono state frutto proprio della confusione sull’uso delle mascherine» .

Lei è ottimista Pellai. Non ci vorranno quindi multe o note sul registro, perché gli studenti indossino la mascherina durante la ricreazione, nei corridoi?

«Sono ottimista perché ritengo i ragazzi spesso assai più intelligenti di quanto li ritengano gli adulti.

Nessun adolescente vuole ammalarsi, sanno bene, ormai, cosa è il Covid. Ma l’unica strategia sarà quella dell’educazione tra pari».

Affidare cioè la sorveglianza dell’uso corretto ai ragazzi stessi?

«Non parlerei di sorveglianza, ma di incentivo che passa dall’uno all’altro. Ripeto: sanno bene che il prezzo potrebbe essere un nuovo lockdown».

E se dovessero indossarle sempre in caso di maggiore circolazione del virus?

«Sarà dura, nelle nostre scuole fa caldo e spesso c’è pessima aerazione. Ma lo faranno. E se lo ricorderannno per tutta la vita».


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