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Manifesto: Via Ventura, l'Unione dov'è?

retescuole

17/10/2006
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il manifesto

Luigi Ambros
Marco Donati
In questi giorni molto si è detto e scritto su via Ventura. Questa storia è innanzitutto quella di cento bambini e bambine, ma è anche la rappresentazione del fallimento delle politiche scolastiche in tema di integrazione nella nostra "povera" scuola. L'"integrazione culturale" gli insegnanti milanesi l'hanno già sperimentata, e con grande seguito, fino a pochi anni fa; oltre 100 scuole milanesi inserirono nei propri curricoli elementi culturali delle altre "etnie", festeggiarono e scesero in piazza per le festività altre, nelle mense si cominciavano a conoscere menù etnici, a Milano c'erano oltre 600 docenti distaccati per rinforzare l'apprendimento e l'integrazione degli alunni stranieri e per far conoscere agli alunni italiani le altre culture. Tutto ciò è stato spazzato via dal Governo Berlusconi e dalla Moratti. E dopo oltre i fatidici 100 giorni di questo nuovo governo che segnali altri abbiamo avuto in questo campo, oltre alle dichiarazioni della De Torre rimaste per ora nell'etere? Lo scorso anno il Direttore Regionale all'Istruzione Dutto invitava le famiglie islamiche a iscrivere i propri figli alla scuola statale: "Dove sono accolte e riconosciute cultura e lingua d'origine". Ci dica Direttore, in quale scuola a Milano ci sono corsi di lingua araba, o cinese? Quali sono i curricoli ed i testi che comprendono anche gli autori o il punto di vista degli altri popoli? In quale scuola, in cui si insegna regolarmente la religione cattolica, c'è la possibilità di seguire anche la religione islamica o cristiano ortodossa? Lo sconforto è assoluto constatando la mancanza di discontinuità tra l'ex maggioranza e quella attuale. La scuola di via Ventura tuttavia ha un problema specifico che sollecita certo riflessioni sulla funzione di una buona scuola per la Repubblica ma che merita risposte altre: è lecito aprire nella europeissima Milano una scuola bilingue arabo/italiana in modo da permettere agli alunni/e di ottenere una doppia certificazione dei percorsi scolastici in previsione di un loro ritorno in patria? Quanta paura vi fa, assessore Moioli e dottor Dutto, una scuola che ha classi miste, è intitolata a un poeta premio Nobel (vittima di un attentato ad opera di fondamentalisti islamici di cui, a tutt'oggi, subisce le conseguenze) con una direttrice ex docente statale in pensione che per 30 anni ha collaborato con il Ministero? Quando parliamo di scuola ci dicono sempre che i numeri in Senato sono quelli che son e che le finanze sono disastra te. Per via Ventura non servono né fondi né larghe intese; basterebbe semplicemente riconoscere i loro diritti dopo aver chiesto, con atteggiamen to persecutorio, di osservere tutti i doveri. E bisogna farlo presto, 100 bambini/e aspettano che inizi la scuola. Che l'Unione batta un colpo. Ps: Siamo felici dell'attenzione dell'assessora Moioli rispetto alla sicurezza. Se la scuola araba non aprirà, stia sicura che metteremo in Rete un servizio di consulenza legale, la modulistica e cominceremo a fare autodenunce d inagibilità per tutte quelle scuole pubbliche conciate peggio di via Ventura. (Luigi Ambros Marco Donati, ReteScuole


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