La Finanza indaga sulla scuola di Adro. I genitori: toglieremo noi quei simboli
Le Fiamme Gialle lavorano sul caso della scuola di Adro, dove i simboli leghisti non sono ancora stati rimossi del tutto. Intanto il Pd attacca: coi tagli della Gelmini niente più libri gratis alle elementari.
Luca De Carolis
La Guardia di Finanza nel municipio di Adro, per accertamenti ordinati dalla procura di Brescia. Dopo il lungo tira e molla sulla rimozione dei 700 soli “leghisti” di cui era cosparsa la scuola “Gianfranco Miglio”, peraltro non ancora rimossi del tutto, ieri nel paese del Bresciano sono arrivate le Fiamme Gialle. I militari hanno effettuato accertamenti in Municipio, di cui si è appreso solo in serata. I controlli, motivati da alcuni esposti presentati alla procura di Brescia, avrebbero riguardato gli aspetti finanziari legati proprio alla costruzione del modernissimo polo scolastico, inaugurato lo scorso settembre. I pm non avrebbero però ancora aperto un’inchiesta. Prima, aspettano il risultato di approfondite verifiche. Una cautela comprensibile, vista anche l’eco attorno alla scuola di Adro, assurta a simbolo dell’ala secessionista della Lega. Per il disappunto anche di diversi genitori del paesino, che ieri hanno ribadito di essere pronti a togliere i restanti “soli delle Alpi” se entro il 4 dicembre non verranno tolti del tutto.
ADDIO LIBRI GRATIS Dai soli del Carroccio ai tagli della Gelmini il passo è purtroppo breve. Ieri la capogruppo del Pd in commissione Cultura alla Camera, Manuela Ghizzoni, ha rivelato che, nel 2011, non ci saranno più libri gratis per le scuole elementari, mentre i fondi per le borse di studio per le università saranno tagliati del 75%. Il ministero dell’Istruzione ha replicato con una stringata nota: «Le dichiarazioni di alcuni esponenti del Pd sono prive di fondamento, per entrambi i settori i fondi saranno regolarmente garantiti». Poche parole, contro i dettagliati numeri mostrati dal Pd, che affiorano tra le pieghe della legge di stabilità. «Nello stato di previsione del ministero dell’Interno - spiega in un anota Ghizzoni - al capitolo 7243 (somma occorrente per la fornitura gratuita di libri di testo nella scuola dell’obbligo) è cancellato totalmente lo stanziamento in conto competenza, che nel 2010 era stato di 103 milioni di euro». Non solo. «Le risorse indicate nella tabella B - continua il comunicato - sono solo per il 2012, a conferma che per il 2011 non sono previste».
TAGLI UNIVERSITARI Brutte notizie anche per le borse di studio per gli atenei, come emerge dallo stato di previsione del ministero dell’Istruzione: «Il fondo integrativo, da ripartire tra le regioni per la concessione dei prestiti d’onore e l’erogazione delle borse di studio, ha una dotazione di 25,7 milioni, con una riduzione di 74 milioni rispetto all’assestamento del 2010». Numeri che, secondo Ghizzoni, «il ministero vorrebbe nascondere agli italiani». Perché provano una verità scomoda: il governo taglierà ancora le risorse per scuola e università, e per giunta con l’accetta. La capogruppo Pd incalza: «Dalla Lega, che oggi (ieri, ndr) ci ha aggredito in commissione per aver sollevato questi temi, ci aspettiamo coerenza. Hanno votato contro tutti i nostri emendamenti che rifinanziavano questi fondi, e così hanno appoggiato la politica centralista del governo, che si inserisce nelle scelte delle regioni, come nel caso delle borse di studio». Mentre Giovanni Bachelet, presidente del Forum Pd sulle politiche per l’istruzione, ricorda: «La Gelmini parla di voler rendere pubblica la valutazione di insegnanti e dirigenti, proprio quandola Finanziaria taglia un milione di euro all’Invalsi, che se ne occupa».