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ItaliaOggi: Ricercatori Concorso arrivederci

corte conti

25/01/2008
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ItaliaOggi

Illegittimità, prerogative delle università vanificate, difetti di trasparenza, possibili incompatibilità fra gli esperti anonimi e i componenti le commissioni. Parte da questi punti il nuovo stop al regolamento «concernente le modalità di svolgimento dei concorsi per i ricercatori universitari». Dopo le osservazioni del Consiglio di stato, infatti, il provvedimento, che secondo le intenzioni del ministro dell'università Fabio Mussi avrebbe consentito in tre anni l'assunzione di oltre 4 mila nuovi ricercatori, ha subito un'altra battuta d'arresto. E questa volta da parte dei giudici contabili, secondo i quali il percorso normativo seguito dal numero uno dell'università non è appropriato: stando alla Finanziaria del 2007 il dm emanato il 7 dicembre scorso avrebbe dovuto solo disciplinare «le procedure concorsuali, mentre, per la Corte dei conti il regolamento viene a ridisegnare in toto la materia del reclutamento», stabilita da una legge. Inoltre, secondo l'ufficio di controllo, nel decreto si rileva «una notevole rigidità che tende a vanificare anche la competenza rimessa a organi universitari». C'è poi un problema di tempi: secondo la magistratura contabile infatti il decreto avrebbe dovuto essere emanato entro il 31 marzo 2007 e prevede l'applicazione delle relative norme a tutti i concorsi banditi dalle università successivamente alla data della sua emanazione anziché della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Non solo: secondo le osservazioni la prima fase di valutazione dei candidati, realizzata da esperti revisori anonimi, «viene, in sostanza a espropriare la commissione giudicatrice» degli stessi atenei «dalle proprie funzioni di organo tecnico del medesimo concorso, cui è demandata sia la valutazione dei candidati che dei titoli da questi presentati. A questo si aggiunge anche il fatto che l'anonimato della attività degli esperti revisori esterni va contro le regole di trasparenza. Non si è fatta attendere la replica da parte ministeriale: «Si tratta di normali procedure di verifiche», ha dichiarato il ministro dell'università, «e il regolamento è attualmente alla verifica della Corte dei conti, che ha formulato alcune osservazioni nell'ambito dei propri ordinari poteri di controllo».


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