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Giannelli "Un compromesso ragionevole che tutela le esigenze dei più piccoli"

Una tutela non solo per i professori, tra cui ci sono tanti over 55, ma pure per le famiglie. Ed è giusto anche prevedere sanzioni disciplinari

01/09/2020
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la Repubblica

«Un’indicazione di buon senso che tiene conto del contesto territoriale». Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp), fino all’ultimo non ha lesinato critiche al governo sulla ripartenza.

Soddisfatto, Giannelli, invece, di questa linea sulle mascherine indicata dal Comitato tecnico scientifico?

«Mi pare una raccomandazione di tipo sanitario, che immagino sarà fatta propria dalla politica, apprezzabile. Contribuisce a fare chiarezza. La accolgo con favore per la flessibilità che lascia: l’uso delle mascherine può essere adattato ad alcune circostanze come l’indice di contagio. Un tassello ulteriore che contribuisce alla riapertura delle scuole in sicurezza».

In caso di contagi in risalita la mascherina diventa obbligatoria anche da seduti per medie e superiori: non è una misura troppo drastica per i ragazzi?

«Portare la mascherina è un fastidio per tutti. Il punto è: ci sono alternative? Non possiamo far finta che non ci sia la pandemia. Mentre viene data rilevanza agli aspetti pedagogici per gli alunni della primaria, che la potranno rimuovere se c’è il distanziamento, ai più grandi viene chiesto un sacrificio in più e solo legato all’andamento del contagio. Lo trovo molto ragionevole. Altrimenti dovremmo stare tutti chiusi in casa, qui si tratta di far ripartire la scuola che svolge una funzione di istruzione, ma anche di welfare. Senza, e lo abbiamo visto durante il lockdown, i genitori non possono andare a lavorare».

Una tutela in più per i professori?

«Per tutti, è una misura che tutela la salute colletiva. Riguarda gli insegnanti, che nel 40% dei casi hanno più di 55 anni, ma anche i presidi, che hanno un’età più avanzata, e tutto il personale scolastico. E riguarda le famiglie, dove ci sono genitori e nonni, un aspetto che generalmente viene messo in ombra. Insomma, è una responsbailità civica collettiva».

I presidi già pensano a sanzioni disciplinari per i ragazzi che non indosseranno la mascherina o non rispetteranno le regole anti-Covid a scuola: concorda?

«Nello statuto degli studenti e delle studentesse sono stabiliti obblighi e diritti. Il dovere di indossare la mascherina nei modi prestabiliti deve rientrare in questo patto con gli studenti. Le sanzioni sono giuste in questo caso, hanno un valore educativo: si deve far capire che comportarsi in modo diverso fa male a tutti. Può pesare sul voto in condotta, ma con gradualità: non è che se mi tolgo la mascherina una volta vengo bocciato»


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