FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3800739
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Corriere-Tre giorni di quiz nelle scuole, rivolta dei prof

Corriere-Tre giorni di quiz nelle scuole, rivolta dei prof

Tre giorni di quiz nelle scuole, rivolta dei prof Prove per studenti di elementari e medie. Cgil e Cobas: non lo...

26/11/2005
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Tre giorni di quiz nelle scuole, rivolta dei prof
Prove per studenti di elementari e medie. Cgil e Cobas: non lo possono imporre
ROMA - Martedì 29 novembre quiz di italiano, mercoledì quiz di matematica e giovedì primo dicembre quiz di scienze. È il programma delle prove Invalsi, l'Istituto nazionale che valuta il lavoro delle scuole, ovvero se i ragazzi hanno appreso l'essenziale, sul modello delle indagini che si fanno da molti anni nei Paesi sviluppati. Il mega-test è obbligatorio e viene proposto a tutti i bambini delle elementari (seconda e quarta) e della media (prima). Per le prime e terze classi delle superiori la partecipazione è facoltativa.

I QUIZ - Ai sindacati dei prof, sin dalle prime sperimentazioni non obbligatorie tre anni fa, i quiz della Moratti non sono mai piaciuti. Cgil e Cobas dalla scorsa primavera (prima prova Invalsi obbligatoria) hanno organizzato la "resistenza" alla mega esercitazione che coinvolge circa 2 milioni di studenti. In questi giorni il clima si sta arroventando. I collegi dei docenti più "anti-Moratti" d'Italia stilano delibere contro i quiz, soprattutto in Piemonte e Toscana, in nome dell'autonomia: "Non ce lo possono imporre". Mentre i dirigenti scolastici corrono ai ripari ricordando che le prove sono obbligatorie. Sono loro quelli che, in caso di boicottaggio da parte dei docenti, rischiano di più: potrebbero essere trasferiti se non hanno fatto fino in fondo il loro dovere. Mentre i docenti reticenti al quiz rischiano un procedimento disciplinare.
Nello scorso anno scolastico, secondo il ministero, le prove sono andate benissimo: solo 40 scuole su alcune migliaia hanno rispedito i pacchi al mittente. A viale Trastevere hanno chiuso un occhio. E stavolta? Giacomo Elias, cattedra di Fisica tecnica alla Statale di Milano, presidente dell'Invalsi, l'uomo scelto dalla Moratti per far entrare nelle scuole la pratica della valutazione, è ottimista: "Nell'ultima prova, la scorsa primavera, ha aderito il 99,65 per cento degli istituti. Proteste? La solita Cgil del Piemonte".

LA PROTESTA - In realtà i focolai di resistenza sono molti di più. "In Piemonte - racconta Ignazio Sarlo, preside della Cgil - sono venti i collegi dei docenti che hanno approvato delibere contro i quiz". Anche a Firenze e Cagliari ci sono scuole "ribelli", ma non si sa quante. Una conferma indiretta del malessere viene dal tam-tam degli istituti secondo cui dalle direzioni regionali arriverebbero ai presidi in difficoltà pressanti richiami: i quiz vanno fatti, non si discute.
I presidi iscritti ai sindacati confederali della Toscana hanno firmato un documento nel quale, al di là delle contestazioni tecniche, da pedagogisti, si sostiene che le scuole non sono mai state interpellate e quindi le procedure di valutazione vanno azzerate e sostituite con "procedure concordate". "Questa seconda distribuzione di questionari contestati - dice Mario Batistini, segretario della Cgil scuola della Toscana - è vissuta dai professori come un atto di arroganza. Ma oltre al metodo anche il merito è discutibile: il ministero non ci ha ancora detto quali sono le cose essenziali che, secondo la riforma Moratti, un bambino deve sapere in seconda o in quarta elementare".

IL RIFIUTO - "Il problema è antico - spiega Giorgio Rembado, capo dell'associazione nazionale presidi - si chiama rifiuto di qualsiasi tipo di valutazione professionale, un rifiuto che si intreccia con gli atteggiamenti ideologici di opposizione alla riforma Moratti". "Ancora una volta - insiste Rembado - si invoca l'autonomia, ma solo a scopo di autodifesa, e si utilizzano argomenti capziosi per screditare l'indagine Invalsi. In realtà lo scopo della prova è quello di accertare se sono stati raggiunti degli obiettivi minimi".

Giulio Benedetti


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL

FERMIAMO L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA!

Nei prossimi giorni potrai firmare
per il referendum abrogativo.

APPROFONDISCI