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"Basta con accuse e polemiche inutili Azzolina dia risposte, vedo solo ritardi"

ANNAMARIA FURLAN La segretaria generale della Cisl replica all'attacco della ministra

22/08/2020
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La Stampa

luca monticelli

roma

Il tono della voce è limpido e regolare, non tradisce alcun livore. Ma le parole, scandite lentamente, sono pietre: «La ministra Azzolina farebbe bene a smetterla con polemiche inutili, sia responsabile invece di accusare. Sulla scuola il governo sta accumulando ritardi incomprensibili, certo non per colpa dei sindacati». La segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, non ci sta ad essere annoverata tra i "sabotatori" che secondo la titolare dell'Istruzione resistono al rinnovamento: «Le scuole devono riaprire in sicurezza, garantendo i lavoratori e i ragazzi, se così non fosse sarebbe una sciagura per l'Italia. Scaricare le colpe su di noi è demagogico e stucchevole». Furlan non vuol sentir parlare di doppi turni o di classi divise con i prof che fanno lezione sia la mattina che il pomeriggio. E non perché i docenti non vogliono lavorare troppo: «È un luogo comune assolutamente scorretto, fa molto comodo dare la colpa agli insegnanti. La verità è che i doppi turni complicherebbero la situazione: c'è una parte del Paese dove la banda larga non arriva e la didattica a distanza non si può fare, ci rimetterebbero gli studenti».

Interventi per l'edilizia scolastica, distanziamento nelle aule, certezze ai presidi «lasciati soli» e norme

sull'igienizzazione degli spazi. Sono i temi posti dal sindacato «su cui a tutt'oggi risposte chiare e precise non ne abbiamo avute», lamenta la leader della Cisl.

«Tre giorni fa il commissario Arcuri ha detto che i banchi monoposto saranno disponibili entro metà ottobre, è evidente che siamo in fortissimo ritardo». Per non parlare del Protocollo sulla sicurezza negli istituti che è stato firmato «per ultimo», quando già tutti gli altri settori ne avevano uno. «Poi sa che fa il governo?», alza la voce per un attimo Furlan: «Aumenta i precari anziché diminuirli, avremo oltre 200 mila insegnanti a tempo. Delle 84 mila assunzioni annunciate, le graduatorie ne potranno garantire meno di 40 mila».

«Responsabilità» è il sostantivo ripetuto più volte nel corso del colloquio per sottolineare le carenze dell'esecutivo giallorosso: «Mancano gli insegnanti, i banchi, il bando per gli affitti di altri locali è uscito soltanto due giorni fa». Principio - la responsabilità - che vale per le istituzioni come per «ognuno di noi». La numero uno del sindacato di via Po è preoccupata dall'incremento dei contagi degli ultimi giorni perché «la nostra economia non reggerebbe un secondo lockdown. Dobbiamo rispettare le regole, mettere la mascherina ed evitare gli assembramenti».

A settembre non ricomincia solo la scuola, riparte tutta l'attività. Lunedì 7 si terrà il primo incontro formale tra Cgil Cisl e Uil e il presidente di Confindustria Carlo Bonomi. «Io ci conto moltissimo, abbiamo bisogno di fare un patto forte tra chi rappresenta il lavoro. Dobbiamo indicare le priorità al governo per la crescita e per utilizzare bene le risorse del Recovery fund».

L'obiettivo è ripartire dal «patto per la fabbrica» condiviso tra sindacati e imprenditori nel 2018: «Bisogna rinnovare i contratti, Confindustria ha sbagliato a frenare ma vogliamo superare le polemiche. Va messa al centro la produttività e detassata la contrattazione di secondo livello per rendere più pesanti le buste

paga».

Chiusura sulle parole di Mario Draghi al meeting di Rimini: «Lo diciamo da tempo, gli strumenti di sostegno al reddito sono stati necessari, ora occorre guardare oltre. Attraverso questi 209 miliardi dell'Europa dobbiamo rilanciare la crescita con infrastrutture, investimenti e formazione per istruzione e ricerca. A supporto delle nostre richieste ci mobiliteremo unitariamente il 18 settembre». —

© RIPRODUZIONE RISERVATA


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