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Oggi sui quotidiani nazionali

  • Gli articoli di gennaio 2017
  • Docenti di ruolo, più facile conseguire nuove abilitazioni

    24/01/2017 ItaliaOggi: La ratio è di ampliare il novero delle cattedre sulle quali si può insegnare ed evitare esuberi futuri

  • Il nuovo concorso forma e abilita

    24/01/2017 ItaliaOggi: DELEGHE BUONA SCUOLA/Necessari laurea, 24 ulteriori crediti, B2 in lingue e informatica

  • Sei abilitato e con 36 mesi? Scatta la riserva dei posti

    24/01/2017 ItaliaOggi: La percentuale sarà definita con decreto

  • «Nuova maturità, non c’è il 6 politico Correggiamo gli errori della destra»

    24/01/2017 Corriere della sera: Francesca Puglisi, responsabile Pd per la scuola: è un criterio più trasparente, le insufficienze peseranno nella valutazione

  • Deleghe L.107/15, martedì 24 partono le audizioni: svariate le richieste di modifica

    24/01/2017 La Tecnica della Scuola: martedì 24 gennaio gli otto schemi di decreti della L.107/15 arrivano alle commissioni di Camera e Senato.

  • Quel mondo classico che svela l’inganno nascosto nelle parole

    23/01/2017 la Repubblica: Fin dall’antichità il sapere umanistico ha aiutato gli uomini a combattere il veleno dell’antipolitica e la degenerazione del discorso pubblico La conoscenza non si concilia con il facile consenso e la chiacchiera imperante

  • Se questa è cultura umanistica

    23/01/2017 la Repubblica: di Tomaso Montanari

  • Continuità didattica? Cos'era?

    22/01/2017 Fuoriregistro: La continuità didattica nella scuola italiana, una volta c'era. Ma non è sparita perché gl'insegnanti si sono messi improvvisamente a chiedere trasferimenti come se non ci fosse un domani. Non c'è più dal 2003 perché il Ministro Moratti, presa forse da un impeto di giustizia ma più probabilmente da più concrete esigenze di cassa, decise di far sparire le "cattedre orario", cioè quelle con orario inferiore alle diciotto ore.

  • Crisi e scienza: impatto e lezioni

    22/01/2017 ROARS: La crisi economica sta cambiando la struttura della nostra società, introducendo disuguaglianze insormontabili, marginalizzando le energie più giovani, soffocando la ricerca scientifica e così inibendo anche la possibilità di sviluppare quelle idee e innovazioni che potrebbero contribuire a guidarci fuori dalla crisi stessa. La scienza può però fornire degli strumenti chiave non solo per la comprensione dei problemi alla radice della crisi attuale ma può anche suggerire soluzioni possibili e originali.

  • I rettori: le università devono pubblicare il «bilancio di genere»

    21/01/2017 Corriere della sera: Le Università italiane si impegnano formal-mente per il riequilibrio di genere: forse già dal prossimo anno accademico, dovranno dichiarare quante donne ci sono tra i loro professori, quante sono ai vertici e le politiche che hanno sviluppato per favorire la parità.

  • La supplentite? Con la riforma ridotti i precari soltanto del 6,3 per cento

    21/01/2017 Corriere della sera: Anche l’erà media resta alta e invariata: 50,6 anni. Aumentano i professori a tempo indeterminato ma servono ancora tantissimi supplenti, nonostante la sanatoria

  • Anche la formazione dei DS cambia pelle. Si spera

    21/01/2017 ScuolaOggi: di Antonio Valentino

  • Il gattopardismo scolastico, ovvero il misconoscimento della valutazione dei dirigenti scolastici

    20/01/2017 OrizzonteScuola: Lettera di Michele Di Filippo.

  • Scuola e disabili: «Riforma a metà»

    20/01/2017 Corriere della sera: Luci e ombre della legge delega sul sostegno. «Insufficiente» per le famiglie degli studenti disabili. Aumentati gli anni da 5 a 10. Ma le classi passano da 20 a 22 studenti

  • Nel 2015 il personale «stabile» cresce di 56.085 unità, ma l’età media resta di 50,6 anni

    20/01/2017 Il Sole 24 Ore: Le consistenti immissioni in ruolo decise dal governo Renzi fanno lievitare il personale dipendente della «Scuola» che da 1.038.606 unità, censite nel 2014, passa a 1.085.082, vale a dire +46.476 persone. In particolare, il personale stabile sale di 56.085 unità

  • Concorso, poi contratto di formazione e tirocinio: così si salirà in cattedra dal 2020

    20/01/2017 Il Sole 24 Ore: Si chiama «contratto di formazione iniziale e tirocinio», durerà tre anni (tutti e tre retribuiti, 400 euro i primi due, come un supplente annuale il terzo), e sarà firmato dai vincitori dei nuovi concorsi a cattedra, da bandire «con cadenza biennale».

  • Ammessi alla Maturità con insufficienze

    18/01/2017 Corriere della sera: Dal 2018 basterà la media del 6 per la prova finale. E conterà il voto in condotta

  • Nuova maturità 2018, per essere ammessi basta la media del sei

    18/01/2017 Il Sole 24 Ore: Le novità rispetto a oggi sono tre: per essere ammessi all’esame di Stato bisognerà aver partecipato alle prove Invalsi (che sbarcano così ufficialmente in quinta superiore); aver svolto l’alternanza obbligatoria; e aver ottenuto una votazione non inferiore alla meda dei sei decimi, condotta inclusa (non sarà dunque più richiesta la sufficienza in tutte le discipline). Resta invece immutato il requisito generale della frequenza delle lezioni

  • La buona scuola e la fabbrica del falso

    18/01/2017 OrizzonteScuola: Lettera

  • Maturità più facile? Anche no, grazie

    18/01/2017 La Stampa: Ennesima riforma della riforma. Ma si spera che l’esame resti un grande rito di passaggio

  • Scuola, lavoro e tecnologie: un futuro da inventare per i nostri figli

    18/01/2017 la Repubblica: Cambia l'idea di formazione mentre cambia radicalmente la società. Aprono le inscrizioni alla scuola quando la metà dei mestieri che andranno per la maggiore fra 20 anni devono ancora essere inventati. Non ci sono garanzie, metodi sicuri. Eppure per i nostri figli c'è chi sta cercando di immaginare degli strumenti che vadano bene anche domani

  • In Cina nasce la banca dei voti per migliorare la media scolastica

    18/01/2017 Corriere della sera: Crediti, debiti, lista nera: il progetto di una scuola superiore di Nanchino per ridurre lo stress degli studenti. Se un ragazzo è andato male in un test può prendere in prestito dei voti purché li restituisca con i test successivi, cioè purché migliori la sua prestazione

  • Deleghe L.107/15, alla maturità anche con insufficienze gravi: basterà la media del 6

    18/01/2017 La Tecnica della Scuola: Con il passare delle ore, emergono altre novità nei decreti applicativi della L.107/15 approvati in via preliminare dal CdM e giunti alla Camera poche ore fa.

  • Se la scuola della bontà perdona le insufficienze

    18/01/2017 la Repubblica: Un tremendo 4 in matematica sarà pareggiato da un eventuale 8 in italiano. Questo capitava già in passato, ma ora c’è di più, perché dalla prima bozza del provvedimento parrebbe che anche il voto in condotta “faccia media”. È un bel regalo, perché si sa che in condotta il sette è un brutto voto

  • La maturità con il 5

    18/01/2017 la Repubblica: Dal 2018 basterà la media del 6 e conterà la condotta. Per il voto, più peso alla carrieraLe otto deleghe salvate, ovvero la Buona scuola bis, approdano alle due commissioni parlamentari. E alla Camera diventa pubblico il primo “schema” (perfettibile, modificabile) sugli otto argomenti su cui nasceranno — nei prossimi due mesi — i nuovi decreti legge. Il tema più seguito è quello delle valutazioni degli studenti e presenta diverse novità. Morbide per gli studenti. Nell’articolato numero 384 si introduce in tre passaggi chiave il concetto di “media scolastica”. Per essere ammessi alla Maturità, a partire dal giugno 2018 non sarà necessario avere tutte le sufficienze, ma basterà una media matematica del 6. Significa che si potrà fare l’Esame di Stato anche con un 5 (o un 4) su una o due materie purché ci siano 7 e 8 a compensare su altre discipline. Non è importante — seguendo il testo — che le insufficienze siano presenti in materie fondamentali: anche educazione motoria, religione e, ovviamente, condotta concorrono alla media finale. Su questo allentamento del rigore si legge l’impronta di parlamentari del Pd che, di fronte a un esame di Maturità a cui accede oltre il 95 per cento degli studenti, hanno provato a togliere al passaggio scolastico l’aura di prova della vita. Il concetto della “media del 6”, d’altro canto, è entrato con questo testo anche nell’accesso all’Esame di terza media e persino nelle decisioni di promozione o bocciatura nelle otto classi del primo ciclo (le cinque elementari e le tre medie): di fronte a un “6 di media” lo scolaro non ripeterà l’anno anche se ci sono insufficienze nelle singole materie. Se per la bocciatura diventerà decisivo il voto di religione, il fatto dovrà essere messo a verbale. La bocciatura nella primaria, comunque, dovrà fondarsi «su motivazioni eccezionali ». Il nuovo schema sulla Maturità — che non è un testo finale, ma l’inizio di una discussione che durerà sessanta giorni — prevede che per l’ammissione all’esame serviranno la partecipazione alle prove Invalsi di quinta (si terranno in aprile su italiano, matematica e, novità, inglese), la prova dello svolgimento dell’alternanza scuola-lavoro in terza e quarta superiore e, si ribadisce, una frequenza scolastica pari a tre quarti del monte ore annuale. Il decreto prevede, sempre per l’Esame di Stato superiore, la scomparsa della terza prova (il quizzone) e della “tesina” portata dal candidato (era nata con il ministro Fioroni nel 2007). Si dovrà portare, invece, un resoconto del periodo di “alternanza lavoro” realizzato nelle due stagioni precedenti. La composizione delle commissioni d’esame resta mista (tre interni, tre esterni) con il presidente di commissione (esterno) scelto da un Albo e preparato per condurre l’esame. La prova di italiano si trasformerà nella redazione di un testo argomentativo con la possibilità di strutturare la prova in più parti. La seconda prova (matematica, per esempio) avrà all’interno quesiti anche su altre discipline (nel caso specifico, Fisica). Nel colloquio orale sarà la commissione a dettare il punto di partenza della riflessione. Per il voto finale peserà di più il percorso degli anni precedenti: si potrà ottenere un massimo di 12 punti in terza, 13 in quarta e 15 in quinta. Quaranta (su cento) in totale contro i 25 precedenti. Altri quaranta punti arriveranno, equamente divisi, dalle prime due prove scritte. Venti dal colloquio. Il bonus di cinque punti scatta da un voto minimo di 80. La lode che segue il cento dovrà essere votata all’unanimità. L’esame di Terza media si snellisce: sarà composto di tre prove (italiano, matematica e lingue straniere). Il Test Invalsi sarà anticipato.

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