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Repubblica-Torino-Buono scuola, lo scarto di Calgaro

"Sono cattolico, ma credo che ci siano altri modi per garantire la libera scelta educativa": E la Margherita si divide Buono scuola, lo scarto di Calgaro Il vicesindaco: non ci sto pi...

04/02/2006
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la Repubblica

"Sono cattolico, ma credo che ci siano altri modi per garantire la libera scelta educativa": E la Margherita si divide
Buono scuola, lo scarto di Calgaro
Il vicesindaco: non ci sto più a battermi in sua difesa
MARCO TRABUCCO


Basta con il buono scuola. A dirlo, questa volta, non è un "comunista", un "mangiapreti" di qualsivoglia partito della sinistra, ma il vicesindaco Marco Calgaro uno dei più importanti esponenti cattolici della Margherita torinese. Che per il suo outing, sceglie addirittura una sede particolare, L'Educatorio della Provvidenza alla Crocetta, e un convegno sul futuro di Torino organizzato da PiemontEuropa, l'associazione che riunisce la sua corrente, la più radicalmente confessionale della Margherita subalpina, al punto da essere definita la corrente dei Papa boys. "Non posso più stare zitto - dice Calgaro rispondendo alla domanda di un docente del liceo Galileo Ferraris - il buono scuola non mi piace. Credo nella necessità di garantire la libera scelta educativa, ma penso ci siano altri modi per farlo in modo più equo". Rincara la dose: "A quel mitico Audisio - dice il vicesindaco alludendo a una lettera pubblicata sul numero di questa settimana del settimanale diocesano "La voce del popolo" - che si chiede come faccia ancora la Margherita a stare nel centrosinistra, io rispondo chiedendomi invece cosa si può fare in Italia perché la scuola rimanga quello strumento di crescita sociale che è stata nel dopoguerra; e come noi cattolici possiamo fare sì che la scuola pubblica rimanga quello che è stata negli ultimi trent'anni. Questo non esclude la libertà di scelta dei cattolici: ma quanto saremmo più credibili se invece di pensare a come incassare un po' di euro, come elemosina, ci battessimo per una scuola efficiente per tutti. Io non ci sto più a essere il cattolico che fa la battaglia per il buono scuola come se fosse l'unica per la difesa dell'istruzione in Italia, quando anche a Torino ci sono nelle periferie scuole pubbliche che stanno diventando come quelle di serie C dei sobborghi americani. Non posso più stare zitto davvero, anche perché credo che altrimenti poi proprio il nostro elettorato ce ne chiederà conto".
Una presa di posizione, quella di Calgaro, che rompe il fronte finora compatto della Margherita sul buono scuola. E che è destinata ad aprire polemiche non solo all'interno del suo partito, ma con la Curia e forse anche nella sua stessa corrente: proprio l'altro leader dei Papa Boys torinesi, infatti, il presidente del consiglio regionale Davide Gariglio (presente in sala ieri sera) è stato nei mesi scorsi uno dei più strenui difensori del buono scuola. Ma che potrebbe invece distendere l'atmosfera surriscaldata che si è creata nella maggioranza che sostiene Mercedes Bresso proprio sulla nuova legge per il diritto allo studio. Calgaro raggiunge nella squadra dei cattolici "del dissenso", il preside dell'Avogadro Giulio Cesare Rattazzi che da tempi non sospetti, da quando cioè la legge Leo era ancora in discussione in consiglio regionale, tuona contro i finanziamenti alle scuole non statali. Una posizione che Rattazzi ha ribadito anche ieri durante un convegno nella sua scuola: "Sono un cattolico e sono per la libertà educativa. ma da sempre sostengo che la legge Leo è una legge sbagliata".


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