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Istruzione tecnica e professionale: laboratori cercasi

Il ruolo dei laboratori nella scuola ristrutturata dalla Gelmini.

16/11/2009
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Continua senza sosta il processo di accelerazione messo in atto dal Miur al fine di procedere all’applicazione dei nuovi regolamenti sin dal prossimo anno scolastico. E ciò nonostante manchino ancora una serie di atti normativi che ne possono permettere la piena applicazione.
Si prosegue non solo fingendo che tutto sia nella normalità ma si affermano e si valorizzano principi che poi non trovano alcun riscontro nei testi scritti.
È di questi giorni una serie di dichiarazioni ed iniziative anche di associazioni datoriali che cercano in tutti i modi di enfatizzare i nuovi istituti tecnici quali strumento “per restituire futuro ai giovani”.

In un recente documento presentato alla stampa, ad esempio, Confindustria individua quattro punti, per i giovani, tra cui i nuovi istituti tecnici quali strumenti “dell’innovazione” indispensabili per formare figure professionali utili alle imprese per uscire dalla crisi.

Abbiamo qualche dubbio che ci sia coerenza tra queste finalità e la nuova organizzazione degli istituti tecnici.
Pensiamo inoltre, che in alcun modo si possa fare una scuola “servente” alle esigenze delle imprese, altro è che il sistema d’istruzione debba conoscere e tener conto delle dinamiche del mercato del lavoro e del modello di sviluppo che si intende realizzar nel medio e lungo periodo.

Compito della scuola, anche quella tecnica e professionale, è formare persone che possano esercitare consapevolmente la cittadinanza attiva e siano pronte ad entrare nel mondo del lavoro e/o in percorsi formativi post secondari, non necessariamente universitari.
In tale contesto il ruolo dei laboratori e più in genere di una didattica laboratoriale è essenziale.

Un punto importate da considerare è l’insegnamento per competenze, così come raccomandato anche dalla UE, che individua nella laboratorialità l’elemento fondante.
La didattica laboratoriale è una metodologia che va attuata in qualsiasi disciplina e per ogni indirizzo di scuola: fondamentale per i licei come per gli istituti tecnici e professionali.

Ma di quale laboratorialità possiamo parlare se l’intervento di ristrutturazione prevede al contrario la diminuzione delle ore di laboratorio e una forte riduzione dei docenti tecnico- pratici e degli assistenti di laboratorio?
Si ribadisce il valore della formazione tecnica e scientifica ma si prospettano licei tecnologici senza ore di laboratorio specifico e senza la presenza di docenti tecnico- pratico.

Non è pensabile affidare alla nuova governance (i comitati tecnico scientifici ), il compito di sostituire l’importante ruolo e specificità delle lezioni in laboratorio con l’esperienza di stage e tirocini nelle imprese.
Le professionalità oggi presenti nella scuola non potranno essere sostituite da esperti esterni provenienti dal mondo del lavoro, così come prevedono i nuovi regolamenti, ma al contrario vanno riconosciute, valorizzate e aumentate.

Roma, 16 novembre 2009

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