All'indomani dell'8 marzo
Giornata internazionale della donna in piazza.
La FLC Cgil ringrazia tutte le donne e tutti gli uomini che hanno partecipato, numerosi, alla manifestazione nazionale per il centenario dell’otto marzo.
In questo momento di difficoltà che il nostro paese sta attraversando, le donne hanno dimostrato di voler continuare a combattere non solo affinché siano garantite le loro precedenti conquiste ma anche per il riconoscimento di altri diritti, come pari opportunità di lavoro e attiva partecipazione alla crescita del paese o degna rappresentanza nelle istituzioni.
Sui diritti delle donne e sull’autodeterminazione si definisce la qualità della nostra democrazia, una democrazia che significa diversità di opinioni e quindi il rifiuto di una unica morale collettiva o di una verità assoluta.
Purtroppo ancora una volta l’informazione televisiva è stata di parte e continua a preferire, in ogni occasione, una immagine di donna che non ha niente a che vedere con le decine di migliaia di donne presenti nei cortei di sabato. Queste donne, protagoniste del nostro paese, fanno i conti della spesa, portano i figli a scuola, curano i loro cari e contribuiscono con il loro lavoro al mantenimento della famiglia, sono quelle “formichine” instancabili che operano quotidianamente e mandano avanti il paese nella buona e nella cattiva sorte.
In molte piazze d’Italia c’erano quelle donne l’otto marzo, quelle normali, quelle che non fanno notizia, quelle che non interessano particolarmente i media ma che rappresentano la vita reale, le protagoniste di una vita senza finzioni, fatta di doveri e di sacrifici.
Per l’ONU il grado di civiltà di un paese si misura attraverso il grado di libertà delle donne e non vi era occasione migliore di quella della giornata internazionale della donna per affermare il nostro punto di vista, senza mediazioni a priori.
Roma, 11 marzo 2008