Scuola: atti del convegno sul tempo pieno a Bologna
La città di Bologna ha ospitato l'8 settembre 2007 un convegno promosso da FLC Cgil CISL e UIL scuola sul tempo pieno di cui oggi pubblichiamo gli atti.
All’inizio di questo anno scolastico, sabato 8 settembre, a Bologna si è svolto un convegno dal titolo “La scuola a tempo pieno guarda al futuro”.
Il convegno, promosso da FLC Cgil, CISL scuola e UIL scuola, ha posto al centro dell’attenzione un modello di scuola che, pur essendo stato sovente messo in discussione, continua a mantenere un forte appeal su famiglie e docenti e mostra in ogni epoca una forte vitalità.
La storia del tempo pieno nel nostro Paese parte da istanze raccolte e fortemente volute dagli enti locali e la città di Bologna è stata al centro di questa esperienza, ha raccolto un forte movimento a difesa del tempo pieno in epoca Moratti quando ci fu il tentativo di snaturare il progetto abrogando la norma di riferimento e oggi propone questa riflessione per riaffermare la bontà di un modello di scuola che non mostra l’età che ha.
Naturalmente al centro della riflessione vi è l’uso del tempo disteso per un approccio didattico diverso, che fa dell’interesse del bambino e dell’apprendimento attivo, fondato sull’esperienza e la cooperazione, il cardine su cui muove la propria azione.
Il tempo disteso diventa dunque paradigma non tanto di una necessità sociale di famiglie sempre più a corto di tempo e di disponibilità per i propri figli, e dunque di un bisogno di tipo assistenziale, ma di un approccio didattico, di cui oggi si riscoprono le doti, dovendo riconoscere il fallimento di una didattica trasmissiva, disciplinarista e individualista che produce esiti sempre più deludenti.
La legge finanziaria 2008, approvata nei mesi successivi allo svolgimento del convegno, ha reintrodotto la norma sul tempo pieno antecedente a quella del D.lgs 59/04 che l’aveva abrogata.
E’ un risultato importante per i sostenitori di questo modello di scuola, nonostante i limiti che ancora ostacolano l’effettiva disponibilità di scuole a tempo pieno e che risiedono nella politica di tagli all’organico che hanno continuato a caratterizzare anche la legislatura del centro sinistra.
E’ un risultato che va difeso perché va nella direzione di un rafforzamento della cultura di una scuola pubblica e di qualità su cui lo stato deve investire risorse per costruire un futuro di benessere per tutti.
Pubblichiamo gli atti del convegno, convinti che si tratti di materiali di sicuro interesse pedagogico e politico.
Roma, 27 febbraio 2008
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