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Precari scuola, FLC CGIL scrive a Commissione europea: rimodulare impegni dell’Italia sul reclutamento

Gli obiettivi assunzionali accettati dal nostro Paese con l'Europa non possono essere l'alibi per lasciare in sospeso docenti che hanno già dimostrato la loro preparazione in precedenti concorsi

13/09/2024
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Roma, 13 settembre – “L'insostenibile condizione di precarietà della scuola italiana, che vede 1 lavoratore su 4 con contratto a scadenza, rende incerte le prospettive professionali, personali e familiari di centinaia di migliaia di persone che operano nella scuola nei diversi profili e determina instabilità e discontinuità dei processi formativi di tantissime alunne e alunni”. È quanto si legge in una nota della Federazione Lavoratori della Conoscenza della CGIL.

“Dopo una prima interlocuzione con il ministro Valditara, che non ha prodotto alcun risultato concreto, e dopo il coinvolgimento di tutti i gruppi parlamentari affinché si facessero carico del problema, ci rivolgiamo ora alla Commissione europea”, continua la nota.

“Gli obiettivi assunzionali accettati dal nostro Paese con l'Europa non possono essere l'alibi per lasciare in sospeso docenti che hanno già dimostrato la loro preparazione in precedenti procedure concorsuali e avrebbero tutti i requisiti per ricoprire stabilmente le 20 mila cattedre che il ministro ha deciso di lasciare nel limbo della supplentite in attesa di nuovi concorsi”. Sottolinea il sindacato di categoria.

“Rivolgiamo, quindi, alla Commissione europea un forte appello affinché proceda alla rimodulazione dei target di assunzione e delle tempistiche del PNRR. Crediamo che vada garantita, prioritariamente, l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i docenti risultati idonei nei precedenti concorsi, in particolare nel 2020 e nel 2023, e che vada sospesa l’emanazione di ulteriori bandi di concorso o di limitarla alle regioni, alle tipologie di posto, alle discipline per le quali le graduatorie sono esaurite o insufficienti. Tutto questo rappresenterebbe una scelta di responsabilità nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola e delle nuove generazioni”. Conclude la FLC CGIL.

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