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Raid israeliano in Libano: il mondo della conoscenza chiede l’immediato cessate il fuoco e il rispetto delle risoluzioni

Comunicato stampa congiunto FLC CCGIL nazionale - FLC CGIL e UDU dell’Aquila a seguito dell’uccisione di Hadi Zaiter, studente libanese di ingegneria nell’ateneo aquilano.

30/09/2024
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L’Aquila 30 settembre 2024 - In seguito alla notizia della morte di Hadi Zaiter, studente di ingegneria nell’ateneo aquilano e dei suoi familiari, durante il bombardamento del 23 settembre 2024 ad opera dell’esercito israeliano in Libano, la FLC CGIL nazionale e la FLC CGIL e l’UDU de L’Aquila sentono il dovere di invitare tutte le agenzie formative, in primis scuole e università, a riflettere sulla necessità non più procrastinabile di mettere in campo azioni, scelte ed atti concreti che possano collaborare ad invertire lo scenario preoccupante che abbiamo davanti. Da ormai 359 giorni Israele attua un impunito genocidio del popolo palestinese estendendo le sue azioni nefaste anche ad altri Paesi, come appunto il Libano.

Già mesi fa, rappresentanti dell’UDU nel Senato accademico e nel Consiglio di amministrazione di UNIVAQ avevano presentato una mozione che impegnasse l’Ateneo a ristabilire relazioni con le università palestinesi, particolarmente nella striscia di Gaza; a rescindere rapporti con istituzioni militari e ad orientare le proprie attività di ricerca in campi diversi da quello bellico non sottoscrivendo nuovi accordi con istituzioni militari o con enti produttori di armi.

Proprio sugli stessi temi la FLC CGIL propone da sempre azioni che conducano a ripristinare una cultura della pace e nell’aprile 2024, ha sottoscritto insieme a varie associazioni e sindacati di studenti e studentesse, una lettera ai rettori e alle rettrici italiane affinché le Università si assumessero l’impegno a promuovere, con scelte e indirizzi coerenti, la cultura della pace. Nell’ambito suo V congresso a febbraio 2023 e del congresso internazionale dei sindacati dell’Educazione di agosto 2024, la FLC ha ribadito che "si oppone a tutte le ricerche finanziate con fondi pubblici finalizzate all’ulteriore sviluppo di armi di ogni tipo, e, al contrario, chiede l’espansione della ricerca sulla pace e sulla risoluzione dei conflitti". L’appello a costruire concretamente la pace si rivolge anche alle istituzioni scolastiche che, sempre più spesso, ospitano rappresentanti dell’esercito che incontrano le scolaresche con obiettivi di proselitismo. Sappiamo bene, da sindacati, l’importanza di orientare i ragazzi e le ragazze al mondo del lavoro, ma non crederemo mai che quello militare sia un lavoro come gli altri. I ragazzi e le ragazze devono essere orientati alla pace.

È fortemente necessario che chi si occupa di istruzione, educazione, cultura ed orientamento lavori per il rispetto dell’articolo 11 della nostra Costituzione e senta il dovere di ripudiare, proprio come esso recita, la cultura della guerra, promuovendo azioni che vadano in direzione contraria.

E l’unica direzione contraria possibile, in questo momento, è chiedere l’immediato cessate il fuoco e che Israele rispetti le risoluzioni prese nei suoi confronti.

FLC CGIL nazionale, FLC CGIL e UDU L'Aquila