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Lavoratori ATA sottopagati e invisibili, serve aumento stipendi e organici

Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL

19/09/2024
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Roma, 19 settembre - “Un nuovo anno scolastico è iniziato, ma per il personale della scuola è ancora lontano il rinnovo del contratto nazionale -relativo al triennio 2022/24- già scaduto da oltre due anni. Un contratto di lavoro per il quale il governo ha stanziato risorse ben lontane dal recupero di un’inflazione che, nel triennio di riferimento, è arrivata a toccare il 18% erodendo fortemente il potere d’acquisto del personale della scuola”. È quanto si legge in una nota diffusa dalla Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.

“In particolare c'è un’emergenza salariale che riguarda il settore degli ATA le cui retribuzioni – si legge nella nota -, soprattutto nel caso dei collaboratori scolastici, sono alle soglie della povertà. Basti pensare che lo stipendio iniziale di un collaboratore scolastico è di appena 1.400 euro mensili lordi (neanche 1.000 euro netti!)”.

“Ai bassi salari si aggiunge l'elevata percentuale, oltre il 20%, di contratti precari su cui tace colpevolmente lo stesso Ministro che non li cita neanche quando si tratta di dare i numeri sulle supplenze. Eppure – aggiunge il sindacato di categoria - parliamo di lavoratrici e lavoratori senza il cui apporto le scuole non potrebbero funzionare e che hanno diritto a una giusta considerazione”.

Per la FLC: “In previsione dell’approvazione della Legge di Bilancio 2025 è necessaria, da parte del ministero dell’Istruzione e del governo, una giusta considerazione delle esigenze del personale della scuola, con risorse per il contratto che tutelino il potere d’acquisto dei salari del personale e superino gli aumenti fin qui finanziati pari al solo 5,78%, con un differenziale di oltre il 10% rispetto a quanto necessario a garantire la piena tutela delle retribuzioni. Occorre inoltre un finanziamento straordinario per rinforzare gli organici ATA e assumere in pianta stabile gli oltre 45mila precari”.

Valorizzazione salariale e credibilità sociale delle professioni scolastiche sono strettamente congiunte all’elevamento della qualità dell’offerta formativa”. Conclude la FLC.