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FLC CGIL alla Commissione Europea: allarme precariato universitario con l'annullamento della missione PNRR

Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL

04/02/2025
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Roma, 4 febbraio 2025 - La FLC CGIL nella giornata di oggi ha formalmente presentato un esposto alla Commissione Europea sul rischio di annullamento dell’istituzione del Contratto di ricerca, introdotta dalla cosiddetta legge PNRR-bis, come unica figura post-dottorale negli atenei, nel pre-ruolo universitario.

La figura del Contratto di ricerca, con rapporto di lavoro subordinato di durata biennale ed esclusivamente dedicato alla ricerca, aboliva la precedente figura dell’Assegnista di ricerca, una collaborazione coordinata e continuativa, esentasse e quindi senza capienza e welfare fiscale, con contributi previdenziali in gestione separata. Ora, il recente DDL 1240 di iniziativa governativa (il cosiddetto DdL Bernini/Meloni), oggi in discussione alla VII commissione permanente del Senato, torna a intervenire sul pre-ruolo, con l'istituzione di nuove e molteplici figure precarie che, prevedendo maggiore flessibilità e costi minori, renderebbero il Contratto di ricerca sostanzialmente svantaggioso per le amministrazioni. In particolare, poi, l’Assistente di ricerca rappresenta la sostanziale re-introduzione dell’Assegno di ricerca abolito nel 2022, avendone le stesse caratteristiche. 

Come sottolinea Gianna Fracassi, segretaria generale della FLC CGIL, “dopo aver esplicitato tali contraddizioni nelle audizioni e nei testi consegnati in Parlamento, dopo averlo ribadito in diversi incontri al Ministero e non avendo visto cambiamenti di indirizzo sul Disegno di Legge proposto, abbiamo ritenuto necessario segnalare formalmente alla Commissione Europea il rischio che si aggiri e si svuoti una milestone del PNRR, con l'introduzione di forme atipiche, svalutate e senza rappresentanza all’interno dell’università italiana”. 

"La FLC CGIL, che continua in queste settimane a portare avanti la propria iniziativa contro il DdL nelle mobilitazioni in corso negli atenei, resta a disposizione delle istituzioni europee e nazionali per ulteriori chiarimenti e per collaborare al miglioramento del sistema universitario e di ricerca in Italia". Conclude la nota.

Torna l’appuntamento in cui le lavoratrici
e i lavoratori di scuola, università, ricerca
e AFAM possono far sentire la loro voce.

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