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CREA: il governo scelga un presidente con un profilo scientifico in linea con l’Ente

Comunicato stampa della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL

01/12/2020
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Roma, 1° dicembre - Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 13 novembre 2020 e su proposta della ministra Teresa Bellanova, ha deliberato l’avvio della procedura per la nomina del cardiologo, prof. Carlo Gaudio, a presidente del CREA, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria.

La proposta di nomina avviene a quattro mesi dalla scadenza del termine per la presentazione delle candidature come esito di una selezione tra 32 personalità scientifiche, alcune delle quali di indiscusso valore nel settore della ricerca in agricoltura.

Sia l’avviso per l’individuazione del presidente fortemente voluto dalla ministra Bellanova e pubblicato dal MIPAAF, sia lo Statuto e tutti gli atti di costituzione dell’Ente, richiamano la necessità di designare una personalità con accertate competenze scientifiche e professionali nelle aree disciplinari di attività del CREA: l’agricoltura ed il sistema agroalimentare.

La medicina e la chirurgia, per quanto elevato possa essere il profilo di un candidato, non coincidono o coincidono in modo francamente forzato con i settori di attività del CREA.

La scelta appare quindi una indiretta delegittimazione dei settori tecnico-scientifici che caratterizzano l’Ente in modo profondo e consolidato (biologia, agronomia, scienze forestali, chimica, ingegneria, biotecnologie, economico-sociale, zootecnia, ingegneria agraria). E in un settore dove la professionalità elevata è un elemento strategico da perseguire, rafforzare e premiare, questa scelta sembra porsi in controtendenza, anche perché è difficile immaginare un vero rapporto costruttivo tra competenze così distanti e gli stakeholders interni ed esterni del CREA.

Ci auguriamo che il Governo non costringa i cittadini e il personale CREA a prendere atto che il vasto e articolato mondo della ricerca nell’agroalimentare non sia in grado di esprimere personalità scientifiche degne della carica di presidente dell’unico Ente pubblico italiano di ricerca in agricoltura e debba per questo rivolgersi al campo medico.